giovedì 28 aprile 2011

Giorno due a Osaka Tai Dai

Terminato il giorno due, esito prima di mettermi a dormire, per timore dell'improvvida sveglia delle 2. Stavolta ho preso la melatonina prima, una bella doccia calda e via sotto la trapuntona. Oggi nel pomeriggio un altro allenamento, questa volta con aggiunta di combattimento con il Maestro Sakudo (un semidio), oltre che con replica con il Maestro Kanzaki. Oggi un po' meglio, ci siamo capiti su cosa si aspettava da me e io ho eseguito. Facile, tutto sommato.
Un terzo della palestra era riservato, come succede un paio di volte alla settimana, alle studentesse di naginata. Io mi incanto sempre a guardarle – in parte perchè sembrano essere sempre più snelle e carine delle kendoka (che forse si mettono il men per nascondere qualcosa? Domanda introspettiva...), ma in primis per l'aria di deliziosa ferocia che ispirano. Maneggiano le loro alabarde con precisa efficienza, sembra forse che danzino, ma le loro progenitrici tagliavano i garretti ai cavalli in corsa, difendevano la casa di famiglia dai nemici e spero che ogni tanto risolvessero con elegante sanguinarietà i piccoli screzi domestici. Questa aura di femminile crudeltà mi sembra che permanga anche intorno alle studentesse di oggi, che con gesti ampi e fluidi riescono a rendere bene le temibili potenzialità della loro arma. Estetica della decapitazione, coreografia dell'amputazione: la trovo adorabile, sebbene dia i brividi.
Cena a base di spiedini di pollo – petto di pollo, pelle di pollo, cosce di pollo, polpettine di pollo. Un locale minuscolo non lontano dalla stazione di Kumatori, pieno di personaggi da manga. Ma con le mani è facile indicare cosa si desidera e soprattutto basta sapere la magica parola: Nama Biru!La serata finisce in fretta, qui è buio già da ore e domattina ho un allenamento al femminile dalle 7,15 alle 8,15. Poi si vedrà.

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