giovedì 26 agosto 2010

Horror vacui


La pioggia cade verticale sui binari. Guardo giu' dal 14mo piano e penso. No, non penso, sospiro perche' la noia mi sta davvero stramazzando. Non ho niente da fare, se non fingere di lavorare o di leggere o comunque di essere immersa in importanti riflessioni. Questo lavoro ha lo stesso sprint di un motore a carbonella e continuo ripetermi di stare calma, che i fuochi di artificio arriveranno fin troppo presto e in dosi tali, da farmi rimpiangere il vuoto pneumatico di questi pomeriggi.
Che faccio, per non impazzire? Internet ovviamente e' una boccata di ossigeno, ma non essendo una vagabonda della rete, ho bisogno di un filone da seguire. Lette le notizie di oggi in tutte le lingue del mio vocabolario, ecco che passo a facebook o al kendo o linkedin - purtroppo niente farmville in ufficio: sarei gia' una latifondista straricca se potessi usare queste ore buche per lavorare nella mia fattoria.
Lavorare da casa e' una opzione, l'ho visto, ma non e' una cosa che nasca da una mia iniziativa. Da un lato voglio essere certa dei miei orari di lavoro - quando esco dall'ufficio puoi star certa che non ci penso proprio piu', a casa si finisce per non avere mai una fine precisa. Dall'altro non voglio far la figura di quella che vuol stare a casa a tutti i costi - ci sono stata fin troppo e non ha portato fortuna.
Per salvarmi l' anima ci sono i piani. Piani per qualunque cosa. Per la serata, per il fine settimana, per i prossimi mesi, per i prossimi anni. Per un libro da scrivere, per un quadro da dipingere, per una pianta da svasare. Per le vacanze di Natale e per quelle di compleanno, fino al 50mo. Per il corso di olandese dell'anno prossimo, per il viaggio in Giappone, per l'esame di settimo dan. Piani, piani, piani. Progetti, progetti, progetti. Poi di tanto in tanto mi ricordio che la vita e' quella cosa che ti capita mentre fai progetti per il futuro e mi dico, si', ma adesso, ORA, che cazzo faccio, per darmi un senso?
Sono una impaziente, niente da fare. Anche a questa tarda eta', non riesco a controllare la stretta allo stomaco che mi dice di fare qualcosa di UTILE: leggere un libro interessante ed istruttivo, prendere una nuova laurea o fare pratica di una delle mie lingue trascurate (a scelta, olandese, giapponese, tedesco) - tutte opzioni dignitose. Ma poco praticabili in ufficio con la costanza che richiedono, comunque sia, oggi sono quasi sempre stata sola e la prima cosa utile la faro' dalle 17 alle 19. Dio mio, che angoscia. Se fossi a casa farei il bucato, mi cucinerei qualcosa, riordinerei... BUGIE!!! Se fossi a casa mi inchioderei davanti a farmville o davanti alla tele, spegnerei tutta questa sete di autoperfezionamento e tirerei fino all'ora di andare a dormire.
Occorre una svolta - ed ecco che mi metto a fare il piano per la svolta - una data di inizio? Primo settembre o primo gennaio? E poi una svolta verso dove? Non sarebbe male darsi come obiettivo la pace interiore, ma su quello so gia' di fallire in partenza. In fondo, poi, ho trovato le mie tecniche di sopravvivenza, cerchiamo di indirizzare bene le energie che ancora ci sono.
Non sono piu' tempi per avere un'unica grande meta. Forse non ce l'ho avuta mai, nemmeno quando ero giovane e piena di speranze. Mi va bene anche una collana di piccole mete, un rosario da sgranare quotidianamente. In fondo buona parte della mia vita si e' gia' dipanata, alcune scelte sono diventate irreversibili, nello specchio del mio futuro dovrebbe esserci meno appannamento. O no? magari e' arrivata l' eta' delle mattane - gli uomini si fanno la spider, io?
Io ho desiderio di cose eccellenti. Non piu' per diventare eccellente io, ma per godere di quanto ho finalmente selezionato come valevole. I luoghi, i cibi, le esperienze, gli oggetti. Ci sarebbe gia' da fare un altro piano... dal momento che la qualita' della mia vita, per una serie di motivi, si e' alzata notevolmente, direi che ci sia spazio per un balzo sul prossimo gradino della scala di Maslow. Senza vergogna, ormai, ma solo con pacata avidita'.
Proviamo.

martedì 24 agosto 2010

Odio l'estate

L'ho sempre odiata. Detesto le citta' vuote, i ritmi alterati, l'insopportabile spirito vacanziero. In estate succedono tutte le disgrazie: la gente muore in casa e nessuno se ne accorge, si mettono le bombe nelle stazioni, le epidemie dilagano ma i medici sono tutti in vacanza. Il personale scarseggia, le autostrade si intasano, le zanzare imperversano, le piante muoiono disidratate o marciscono per troppa improvvida annaffiatura preventiva. Gli istinti peggiori hanno il sopravvento, ci si ubriaca sulla spiaggia, si schiamazza di notte, il caldo rende violenti. Odio l'estate. Tutto l'eccesso avviene e non c'e' nessuno che lo limiti, perche', si sa, in estate tutti sono altrove.
Un altro motivo per amare l'Olanda: qui praticamente l'estate non c'e'.

lunedì 9 agosto 2010

Il fantasma di Goethe


Sono perseguitata, da giorni, da una citazione di Goethe. Ci sono inciampata per caso, su internet, non so nemmeno io come.

«Qualunque cosa tu possa fare,
qualunque sogno tu possa sognare, comincia.
L'audacia reca in se genialità, magia e forza.
Comincia ora.»


Stavo cercando qualche frase memorabile da scrivere sul muro, adesso che sono in una fase di arte concettuale (sic!): fatto sta che ora non riesco a liberarmene, come se fosse un messaggio specifico per me, sul quale devo per forza agire. Prima me la sono incollata allo schermo del pc, poi ho cercato la citazione integrale. Insomma, ci pensero' su anche mentre sono in vacanza, certo non puo' far male.

Fino a che uno non si compromette, c’è esitazione, possibilità di tornare indietro e sempre inefficacia.
Rispetto a ogni atto di iniziativa (e creazione) c’è solo una verità elementare, l’ignoranza uccide innumerevoli idee e splendidi piani. Nel momento in cui uno si compromette definitivamente, anche la provvidenza si muove. Ogni sorta di cose accade per aiutare, cose che altrimenti non sarebbero mai accadute.
Una corrente di eventi ha inizio dalla decisione, facendo sorgere a nostro favore ogni tipo di incidenti imprevedibili, incontri e assistenza materiale, che nessuno avrebbe sognato potessero venire in questo modo.
Tutto quello che puoi fare, o sognare di poter fare, incomincialo.
Il coraggio ha in sé genio, potere e magia. Incomincia adesso.

(Wolfgang J. Goethe)

sabato 7 agosto 2010

Grecia

Una bella settimana di relax, fra la penisola Calcidica (il Chersoneso, che ha tre piedi e non tre dita - Sono Pazzi Questi Greci!) e l'isola di Thassos. Ho scoperto la città di Kavala, davvero incantevole!
Inutile dire che l'ospitalità è stata commovente... grazie a Dina e alla sua famiglia, a Niki e ad Anna.




Elias e' evidentemente un fan delle frittelline della nonna!