mercoledì 23 maggio 2012

Andare a cercarsele

Continuo a lasciarmi perplessa.
Ho capito, poco tempo fa, che ci sono situazioni di grande stress che, al di la' della sofferenza che mi provocano, esercitano una attrazione irresistibile su di me.  Ora, lasciamo Freud alle sue cosine, ma senza stare a guardare al perche', mi piacerebbe trovare un modo di navigare fuori da queste secche. Ma per una virata che riesco a dare da un lato, ecco che mi vado ad impantanare dall'altro. Pasticciona.

OK, ho scoperto di poter fare l'esame di settimo dan. A sorpresa, tanto e' vero che lo avevo gia' mentalmente collocato all'anno prossimo. Quando mi e' stato detto che, no, gia' questo MESE potevo farlo, ho forse detto di no? Ma neanche per sogno - ho immediatamente trovato 1000 e un motivo per provare - e PROVARE non significa PASSARE. In un colpo solo, ho buttato via la serenita' con cui stavo aspettando i Mondiali e mi sono procurata un bel pensiero ossessivo da coccolarmi fino a lunedi prossimo.

E l'esame di golf? chi mi obbligava a farlo insieme alla mia golf buddy? solo perche' abbiamo fatto esattamente lo stesso score sul Par 3 non significa che io e lei abbiamo capacita' paragonabili. Dopo la lezione di ieri e il giro devastante sulle buche da esame, ora l'idea non mi sorride affatto. E che faccio io? mi tiro indietro? Ma no, avanti cosi', facciamoci del male. Cosi', un altro bello stress fino al 4 di giugno.

Il mio CEO va in pensione. Cosa veramente olandese, gli si organizza un festone della madonna, con spettacolo di arte varia al Concertgebouw di Amsterdam. E chi fara' parte dell'arte varia? un branco di volenterosi, che se andranno sul palco a cantare canzoncine in OLANDESE davanti a circa 700 persone. E chi mai si unira' a questo branco di sprovveduti? Avete indovinato, sono qui che aspetto le prove di stasera, riascoltando le canzoni in mp3. Ma certo, potevo fare diversamente? Certo che no.

Ora, avendo scoperto questa tendenza irresponsabile a danzare intorno allo stress come una falena vola intorno alla fiamma, non posso stupirmi che senta attrazioni insopprimibili per cattivi soggetti, che hanno la caratteristica principale di non volere ME, ma tutto il resto dell'universo mondo, lasciandomi peraltro ad almanaccare sul PERCHE', quando un vero perche' non esiste mai.

Ottima scoperta, D., adesso smetti pero' di farti del male. Datti pace, fatti cercare un po' tu e magari non e' detto che siano solo i guai a venirti a trovare.

giovedì 17 maggio 2012

Domani

Domani si torna. E davvero non mi dispiace. Ho bisogno di Europa, di casa, di stare ferma un po'. Non che questo possa durare tanto, ma quattro settimane quasi ininterrotte dal Giappone, al Cile, al Brasile sono piu' che sufficienti per soddisfare i miei bisogni di miglia e per placarmi per un po'.
Ho cose che mi aspettano e sono desiderosa di cimentarmi. Tanti pensieri nuovi e qualche pensiero vecchio: ma l'affollamento cerebrale pare affrontabile.
Su, facciamo un po' di valigia e via !!!

sabato 12 maggio 2012

Fusi orari come noccioline

Ecco, torno da Giappone e subito riparto per il Cile. Esaurito il Cile, via per il Brasile. Poi torno, poi riparto. Tutto questo mi piace, e' esattamente come ho sempre desiderato la mia vita professionale, in movimento - e non da Genova a Trieste: da Amsterdam a Dubai, a Hong Kong, a Sao Paulo. Cosi' la sognavo, cosi' la sto avendo. Sta succedendo ora, e quindi non sto nemmeno a pizzicarmi: sto avendo la vita che desideravo.
Ovviamente, tutto questo non basta. Sono molto eccitata all'idea dell'esame di settimo dan imminente - qualunque sia il risultato. E' una meta a cui aspirare, che mi permettera' di mettere in circolo energie sempre nuove, di affrontare sfide e cambiamenti.
L'esame di golf e' anche alle porte - a questo punto, non puo' mancare tanto, se non avro' una data presto, faro' un triplo salto mortale e cerchero' di tesserarmi in Italia e di fare fare l'esame costa'. Basta 9 buche, voglio la cosa vera. E' comunque un altro stimolo, un pensiero che mi da' un brivido di piacere.
Eh, ma insomma, che altro mi manca per essere smisuratamente felice?
Mi manca, mi manca. E quanto piu' sento che mi manca, quanto piu' mi arrabbio con me stessa. Vorrei che non mi mancasse piu', ma poi sarebbe peggio, perche' mi mancherebbe non il cosa (o il chi), ma il come...
Il dannato come: ma fa tutta la differenza.

martedì 1 maggio 2012

I luoghi dell'anima - parte seconda

Ho definito più volte il Giappone il luogo della mia pace. Certamente, sono sempre venuta qui in vacanza, a fare una cosa che amo molto e che significa tantissimo per me, ma davvero la prima volta che misi piede qui, non fu proprio così - anzi, le prime 4 settimane nel lontano 1995 mi lasciarono così disgustata e satura, che preferii non unirmi alla Nazionale per i Mondiali di Kyoto del 1997. Semplicemente l'idea di tornare in Giappone di inorridiva. Ci sono voluti 10 anni infatti, da quella prima volta, prima che mi decidessi a tornare - quasi obtorto collo - per provare il sesto dan a Kitamoto. Non passai l'esame e per giunta mi organizzai per rimanere in Giappone il minimo indispensabile, prima di passare in Corea con Valentina: ma l'esperienza fu così folgorante in senso positivo che mi dissi: "ma perchè mai non ci sono mai più voluta venire?". Dal 2005, non ho più mancato un anno, quindi questa è la mia 9a visita.
Quello che mi stramazzò durante la prima scorribanda del 1995 (che peraltro ebbe momenti positivi e memorabili) fu un atroce mal di schiena che continuò ad azzannarmi per la maggior parte delle 4 settimane. Diedi la colpa alla corvè di pulizie a Kitamoto - più probabilmente fu il lungo volo nell'immobilità e la pratica quotidiana piuttosto dura. Oggi mi ritrovo un po' nella stessa situazione, dopo un bel colpetto della strega che mi ha semiparalizzato sabato pomeriggio scorso, ma certamente lo spirito è diverso.
Prima di tutto, ho avuto intorno un sacco di amici (in particolare Fumi) che mi hanno aiutato in tutti i modi. Poi una bella scorta di naprossene sodico ha fatto il resto. Infine, mi sono rassegnata a un pochino di riposo - che se da un lato mi frustra, dall'altro male non può poi farmi. Accidenti, se il corpo ti parla, prima o poi bisogna pure ascoltare. Oggi sto molto meglio, ma anche per domani cercherò di fare la turista e mi limiterò ad osservare gli esami degli ottavi dan.

Il luogo della mia pace, dicevo: essere fra amici che capiscono la mia passione, assorbire il Kendo nella sua forma più energica e tecnica, assieme agli studenti dei Maestri Sakudo e Kanzaki dell'università di Osaka, o nella forma più sociale e amichevole, con il clan di Takasaki del Maestro Tani e la cerchia di Fumi; che cosa chiedere di più? in più ci sono tempi di recupero fra gli allenamenti che sono forzatamente di riposo e di riflessione. Infine, Kyoto in maggio è di solito tiepida e piena di gente: una gioia da attraversare in taxi o a piedi. Nei prossimi giorni incontrerò altri amici, sarà una festa. Come non essere in pace con il mondo?

In verità, io mi ricarico durante questi soggiorni, come se respirassi e mi nutrissi di questa energia che sento solo qui. Forse perchè il Kendo tira fuori il meglio di me e qui se ne fa e se ne parla tanto, forse perchè gli amici che si fanno attraverso il Kendo hanno una qualità particolare: la trasparenza. Qui mi sento benvenuta e sono certa che le espressioni di gentilezza che ricevo qui sono vere e non di maniera, perchè tramite il Kendo posso verificare direttamente il cuore delle persone. Qui mi sento accettata e accolta con affetto e interesse, qui anche io emano qualcosa che vedo rispecchiato negli occhi di chi mi sta intorno. Qui ho delle conferme, di essere un essere umano che ha qualcosa di positivo da dare. Qui non può esserci finzione o tornaconto: tutti i dubbi che ho su me stessa altrove, qui non hanno spazio.  Ci sono scambi veri, preziosi, e certamente ne ho bisogno come l'aria, dopo aver perso così tanto di me, buttando energia e tempo in relazioni fittizie e melmose, piene di silenzi pesanti come bugie, solo travestite di una reciprocità simulata.
Qui non devo più domandarmi, "ma valgo così poco, da dovermi aspettare così poca verità, così poco interesse, così poca vicinanza, così poco amore, nel senso più lato della parola?".
Non c'è da meravigliarsi se per me tornare qui è come tornare a casa.