sabato 16 febbraio 2013

Due di tre

E oggi è toccato alla sfoglia.
Avevo già previsto di dedicarmici oggi, ma in verità la spinta me l'ha data uno di quei momenti di totale disgusto per la vita che non mi sono mai troppo estranei. Ho fatto di tutto per non farmi prendere dall'onda negativa, ma purtroppo non c'è stato niente da fare. Mi sono impegnata come al solito per recuperare la superficie, ho visto le mie amiche, ho passeggiato per il centro di Utrecht, ho sfogliato bei libri di foto, poi arrivata a casa ho suonato qualche nota e infine ho pensato di passare alle maniere forti.
Niente di meglio che fare la sfoglia, per tirare fino all'ora di Sanremo.


Il mio primo tentativo di usare la macchina è stato coronato da pieno successo. Non solo ho fatto una sfoglia bella sottile, ma davvero usare la trafila rende tutto uno scherzo. Ho improvvisato un condimento con due cose che avevo in frigorifero e me le sono sbaffate con molto piacere.
Ecco, quello che ci vuole per ritrovare un po' di pace.

Domani, nove buche a Lage Vuursche con la mia golf buddy. E poi si vedrà...

venerdì 15 febbraio 2013

Sanremo ?

Ebbene sì. Io non guardo mai Rai Uno. I motivi sono ampi: è l'unico canale in lingua italiana che ricevo nel pacchettone base di Ziggo, ma spesso e volentieri in passato l'ho trovato oscurato (non ne so i motivi). Inoltre, essendo la rete storicamente "di Governo", papista e insopportabilmente nazionalpopolare, la mia sopportazione, anche in epoca non sospetta (quando abitavo in Italia e non avevo la mia adorata BBC a disposizione), non ha mai ecceduto i dieci minuti. Era buona per i film del lunedì, una volta... ma forse si chiamava ancora Rete Uno.
No, io non guardo Rai Uno. Così mi perdo Montalbano o gli sceneggiati (scusate, le fiction) sulla vita di Domenico Modugno - ma mi risparmio le aperture di telegiornale con il Vaticano in prima fila e le immonde leccate di Vespa.

In queste sere, però, ho ritrovato la via smarrita per vedere il Festival di Sanremo. No, non conosco nessuno o quasi dei cantanti. Delle canzoni nuove mi interesso poco. E allora?
E' ovvio: lo guardo per Fazio (che si ostina a voler dimenticare che era un BRAVISSIMO imitatore all'inizio della sua carriera) e la Litizzetto (che continua a farmi ridere anche se talvolta non capisco nemmeno tutte le parolacce che dice). Che tempo che fa è l'unico programma che mi manca del palinsesto Rai. Ma qui, implacabilmente, non si prende Rai Tre.
Quando poi si aggiungono rari momenti di buona musica - che sia Verdi o Bollani, poco importa - e la rivisitazione di pezzi di successo del passato, mi ritengo ragionevolmente soddisfatta anche degli aspetti musicali.

Per una volta, non mi secca essere convenzionale. 

giovedì 14 febbraio 2013

Uno di tre

Oggi ho compiuto il primo indispensabile passo verso Fare i tortellini: il Brodo.
Non avendo mai nemmeno provato, il risultato di oggi è per me del tutto sorprendente. Certamente il brodo fa parte del mio DNA: quante domeniche mattina mi sono svegliata con l'odore del brodo che invadeva la casa. I vetri appannati della cucina, la pentola che borbottava.
Il brodo per me fa domenica, fa Natale, fa festa.
Detto questo, non mi ero mai cimentata. Sapendo però di cosa deve sapere e cosa più o meno doveva entrare nella preparazione, ho dato il via alla operazione Tortellini. Il pollo, il sedano, la carota, la cipolla: tutti ingredienti facili da identificare al supermercato. Ma il doppione? Già mi stavo proponendo di cominciare a frequentare uno dei macellai di Utrecht (che sembrano tutti molto seri e qualificati - e probabilmente cari) e affrontare una imbarazzante conversazione in olandese. Ma, lo!, nel mio Jumbo dietro l'angolo mi sono imbattuta in una porzione di codone: inconfondibile e altrettanto adatto all'uso. A papà piaceva molto, nel lesso.
E così oggi ho prodotto il mio primo bollito e il mio primo brodo. Il passo uno di tre verso i tortellini è stato coronato da pieno successo.

martedì 12 febbraio 2013

Seratina tranquilla

Direi giornata tranquilla, per quanto gli eventi non siano mancati. Ho appena messo fuori il naso in mattinata, ma certo la temperatura non invita a starsene a spasso. E' inverno, mica ci si può meravigliare.

Ieri sera sono andata in palestra - giusto pochi passi, tanto per provare a vedere se il ginocchio tiene, e devo dire di essere stata parecchio nervosa per la prima parte del riscaldamento. Quando poi ho potuto dedicarmi ai principianti mi sono resa conto che non va poi così male. Domani sera replicherò, sempre con prudenza.
Più che mai mi sono resa conto che il non fare kendo mi priva di una delle principali fonti di endorfine della mia vita. Semplicemente, impazzisco. Quindi l'allenamento non è un'opzione, è un obbligo.

Oggi è arrivata la prima ricca fattura dell'avvocato - e certamente almeno un'altra seguirà, visto che la prima suonata riguardava il periodo da fine dicembre al 1° febbraio. Adesso che deve preparare la bozza di accordo da sottoporre alla mia azienda, saranno altri multipli di 6 minuti (=19,50 euro) che corrono. Se però penso alla possibilità di chiudere la partita per la fine di febbraio (con conseguente mese di preavviso), mi sento già meglio. Speriamo che l'odio che il mio capo nutre per me si traduca in una negoziazione rapidissima. Devono semplicemente dire sì - o mi terranno sul groppone chissà ancora per quanto.

Intanto riempio la giornata lavorativa con la mia attività Numero Uno. la disseminazione dei CV. In secondo luogo, c'è il Cinqueperdieci.

Quando sarò in Giappone, non avrò solo il kendo a tenermi impegnata. Con Fumi andrò al Santuario di Ise - mentre sarò ad Osaka avrò anche il tempo e l'occasione per andare a vedere La Rosa di Versailles a Takarazuka. La Rosa di Versailles! Lady Oscar! uno spettacolo grandioso, in un enorme teatro, recitato cantato danzato da una compagnia di tutte donne. Che bizzarria tutta nipponica, non vedo l'ora di avere il biglietto in mano!


In compenso, la mia ricerca del sacro in quel di Roma è destinata ad un twist davvero inaspettato. Inaspettato da circa seicento anni: ma in fondo, per i miei scopi, più ancora che visitare la Cappella Sistina, ancora ingombra delle cartacce del Conclave, sarà essere nel centro del mondo cattolico in uno dei momenti topici del Papato di tutti i tempi - un Conclave a Papa vivo? Beh, non succede tanto spesso!
Su una vena più edonista, c'è l'Elysium che mi aspetta - il massaggio con le hot stones sarà mio! Un giorno da Diva, coccolata massaggiata ed immersa in deliziosa acqua calda. Un balsamo per corpo e spirito.

E così un altro giorno passa - fra qualche giro di maglia, un po' di pratica con il flauto, flettendo il ginocchio un pochino di più.... così tanto da fare davanti a me, non vedo l'ora di mollare le ancore e partire.
Per ora, ancora un po' di pazienza.

venerdì 8 febbraio 2013

Un passo alla volta

Il ginocchio migliora? lo voglio credere. Sicuramente non mi sento più confinata al sofà, cammino un po' più spedita, salgo le scale quasi normalmente e comincio ad azzardare qualche gradino in discesa. Mi sono comprata una ginocchiera, non proprio un tutore, e la indosserò lunedì prossimo, quando conto di muovere qualche passo in palestra. Di andare in giro in bici non se ne parla, fa ancora un freddo porco e la neve è sempre in agguato: in una notte tutto si imbianca e, anche se si tratta di spolverate, il ghiaccio mi preoccupa sempre. In bici d'inverno, proprio no.

In compenso, in questa settimana, ho tante cose da fare. Aspetto la bozza di proposta dall'avvocato - non che abbia fretta. Sarebbe bello chiudere la questione Lavoro Vecchio in fretta, visto che la questione Lavoro Nuovo richiederà ben di più, ho già visto il trend. Non vorrei sembrare frettolosa, ma è evidentemente che arrivare a fare un colloquio di questi tempi è davvero una sfida in sé, figuriamoci poi trovare una alternativa accettabile.

Mi sto domandando in effetti che cosa davvero mi farebbe piacere fare - tutte le risposte puntano lontano da quello che ho fatto finora e questo non aiuta a vedere con favore l'occasionale posizione di project manager o auditor che si trova sui siti internet. D'altra parte, come trainee sono un po' passatella, mi conviene cercare qualcosa nell'ambito del noto, magari più vicino a casa o con un minore impegno di ore, tanto per dare un bel twist a favore della mia vita privata. E' ovvio che questo significherebbe guadagnare di meno, ma se penso di guadagnare lo stipendio attuale continuando a frequentare vermi come il mio capo (direi che lui si qualifichi agilmente come un super-verme), sento già lo stomaco stringersi. Quindi contemplo con favore l'ipotesi di avere di che risparmiare un po' meno ogni mese, pur di godere di una qualche forma di umana relazione con i colleghi.

Oggi alla prima lezione ufficiale di flauto ho imparato il DO alto. Ho una settimana davanti per fare esercizio, ma la meta è già segnata: per la fine dell'anno vorrei riuscire a suonare un pezzetto facile di Bach o di Mozart. Solo l'idea mi entusiasma! Sono ancora alle cose di base, come riconoscere la quantità delle note o riuscire a tradurre in italiano espressioni come slur... ma diciamo che la motivazione non mi manca.
Il flauto traverso è una macchina straordinaria: complesso, ma affascinante. Sicuramente lo strumento giusto per un ingegnere musicista.


Guardo con entusiasmo alla mia prossima discesa in Italia, a marzo. Prima di tutto mi auguro di essere già fuori dalle secche del Lavoro Vecchio e di aver ancora meglio recuperato la mobilità del ginocchio. Se tutto va secondo i piani (o il Piano), potrò giocare a golf un paio di volte con il mio golf buddy italiano, in posti che potrebbero aspirare ad essere nella lista dei Golf Rounds Memorabili, arbitrerò i Campionati Italiani e rimarrò a Roma il tempo necessario per visitare i Musei Vaticani e per rivivere le Scene da... Vacanze Romane. Ecco, sarà proprio una vera vacanza, oserei dire.

Comunque, la strada per arrivare a marzo è ancora lunga: di mezzo ci sarà la riunione per il lancio della Sezione di Utrecht degli Italiam Professionals Netherlands, il festeggiamento per il compleanno di Alex, che faceva parte della Nazionale olandese di Kendo e che sta per avere il suo primo bimbo, un giro di golf ospite della mia golf buddy Siobhan, un torneo da arbitrare e una cena di festeggiamento per il settimo dan passato da Mark (ottima occasione per portare qualche bottiglia di bollicine e per fare un brindisi di compleanno)... nonchè altre lezioni di flauto traverso, sessioni di meditazione Zen...

Un passo alla volta, no?

martedì 5 febbraio 2013

Cinqueperdieci - zoppicando alla meta

Nel mese di febbraio devo piazzare qualche altra Occorrenza del Piano, ovviamente scegliendo tatticamente fra quello che posso davvero fare nella situazione presente.
Il ginocchio, peraltro, dovrà trovare la sua via verso la guarigione. Se non ci riuscisse da sé, fra qualche mese dovrei cominciare a valutare l'ipotesi chirurgica, che non mi sorride affatto - se non per l'idea di potermi fare un ciondolo con un mio stesso osso, cosa che non credo riesca a tanti. Un po' di esercizio leggero - in bici con la marcia minima e in palestra a camminare avanti e indietro, da lunedì prossimo di sicuro. Poche storie, questa cosa si deve raddrizzare e in fretta.
Il lavoro - quello non si raddrizzerà, si deve cambiare proprio, ma intanto porta via ancora un sacco di energie emotive - e il mio corpo mostra di risentirne molto più di quando non mi faccia piacere. Comunque vada, sta cosa dovrà finire, prima che possa mettermi sotto seriamente con la ricerca della prossima occupazione (al momento non sto ricevendo gran riscontri dal mercato locale, chissà cosa mi riserva il futuro?). Ci vorrà della bella pazienza.
Quindi in febbraio, in attesa di spiegare le ali, mi sono messa in lista:
  • Diva: la spa di lusso (l'Elysium a Rotterdam - adesso credo ragionevolmente di poter guidare fin là)
  • Cose per gli altri: donare il sangue (devo telefonare a Sanquin, ho già ricevuto le prime carte da consultare)
  • Cose per gli altri: donazione ad una causa (sono incerta fra due)
  • Imparare a fare cose nuove: fare i tortellini (vorrei andare a cercare la carne dal macellaio per il brodo - o fare un ovetto di sfoglia)
  • Imparare a fare cose nuove: suonare il flauto traverso (ho già tre lezioni prenotate con Anna)
Ovviamente vado avanti con la maglia (sabato prossimo secondo incontro di preparazione a casa di Marije), con la meditazione zen e con qualche pagina del mio libro.
Insomma, non siamo mica qui a pettinare le bambole.