giovedì 26 giugno 2008

Una vera bellezza



Oggi ho ritirato la mia Audi A4 nuova: nera con gli interni beige, un gioiello di tecnologia, una linea rinnovata e bellissima, cosi luccicante che viene voglia di accarezzarla.
La dovro' lasciare nel parcheggio di Schipol nei prossimi tre giorni e gia' mi piange il cuore. Spendero' i prossimi mesi a sacramentare per prendere padronanza del funzionamento, visto che dalla chiave di accensione, alla posizione della batteria, al freno a mano non c'e' nulla di tradizionale. Un bel cambio manuale a 6 marce, ecco almeno qualcosa di familiare. Insomma, uno splendore.

Penso a papa', che nella sua vita ha avuto la stessa soddisfazione una sola volta, per l'incomparabile Alfa Romeo Giulia 1300 TI verde con cui mi venne a prendere all'asilo. Mi piacerebbe credere che in qualche modo anche lui possa vedere la mia Audi ed esserne orgoglioso con me.

martedì 24 giugno 2008

Mmm...


Ho battezzato la vite americana che cresce accanto alla mia porta: si chiama Fox - e solo un sommelier X-phile puo' apprezzare l'appropriatezza della scelta (vicino a casa c'e' anche Mulderstraat.... ).

Fox prospera - carico di foglie come e', e' la negazione di tutte le buone norme dell'enologia - d'altra parte qui il terroir e' quello che e' (giusto il Fortana ci starebbe bene e ingrasserebbe) e quindi tanto vale non mettersi troppi pensieri di potatura. Fox e' anche carico di piccoli grappoli - a ottobre scorso era pieno di deliziosa uva fragola, che rubacchiavo con molta discrezione.

Ma l'ottobre prossimo - ed e' dove volevo arrivare - non saro' qui ad apprezzare i frutti di Fox...

Una buona conclusione... e una riflessione


Ho finalmente visto Sex and the City (il film, naturalmente). L'ho trovato piacevole ed appropriato, dal punto di vista della fan. Effettivamente vengono i lucciconi piu' spesso di quanto si rida, ma e' giusto e non necessariamente banale. E' anche bello vedere che un grande della letteratura italiana riceva un meritato riconoscimento...

SATC rimane la grande summa di molte verita' - sono contenta che si sia sigillata la serie cosi'. E dopo una notte di sonno, mi sono svegliata con l'improvvisa realizzazione che Samantha e' la vera, unica grande eroina della serie. Chapeau!

domenica 22 giugno 2008

Texel






Domenica libera. Prendo la macchina (sara' l'ultima gita con questa Audi, giovedi' ne avro' un'altra, definitiva) e vado a Den Helder. C'ero gia' stata con la Donamat, non mi fermo se non per parcheggiare e comprare il biglietto del traghetto e via, verso l'isola di Texel, la piu' grande delle isole Frisone.
La traversata dura appena mezz'ora, su un traghetto a dir poco lussuoso - io che associo la parola traghetto a quelle sudicie bagnarole immonde che la Tirrenia fa viaggiare fra Civitavecchia e la Sardegna, piene di sardi e di romani maleducati, non posso fare a meno di meravigliarmi.
Prendo il bus all'arrivo (la mia strippenkaart funziona anche qui: in tutta l'Olanda si puo' viaggiare con un unico tipo di biglietto - un citypass nazionale...) e attraverso tutta l'isola fino a De Koog. Il bus passa fra fattorie, pascoli e sterminati campi di orzo - a Texel si fa una birra piuttosto gustosa e a quanto pare parecchio bevuta dai vacanzieri che la popolano in estate. De Koog non ha nulla di speciale, sembra una micro Rimini, con la sua strada pedonale fiancheggiata da gelaterie, ristoranti e negozi che vendono abiti estivi da poco prezzo. Proseguo verso al spiaggia. In Olanda, per andare al mare si va in salita - un primo argine divide il centro abitato dalla zona delle dune - i parcheggi sono stati astutamente sistemati in una depressione che li rende invisibili da lontano, in un modo che avrebbe fatto piacere a "Capability" Brown - tramite un ponte si passa dall'argine alle dune coperte di sparto che proseguono a perdita d'occhio. E oltre le dune una spiaggia straordinaria, battuta dal vento - e' quasi impossibile stare in piedi: anche la schiuma del mare viene soffiata via e rotola lontano.
Dopo una breve passeggiata, trovo rifugio in un bar - ben protetta dai vetri, assaggio la Texels Skuumkoppe e ci accompagno un bel piatto di patate fritte con maionese (frittura di patate e fioritura di rose canine - i due sentori di De Koog...).
C'e' il sole, ma anche un vento inarrestabile - per fortuna non mi sono fatta tentare dalle biciclette a noleggio (a parte il piccolo dettaglio che De Koog dista 12 km dal porto), pedalare controvento e' come pedalare in salita!
Riprendo il bus, che mi porta a spasso per altri piccoli centri - tante casette graziose allineate lungo l'immancabile canale, indicazioni di camping invisibili, tante persone con lo zaino in spalla che si godono una giornata sull'isola. Arrivo giusta giusta per il traghetto delle 17 - prendo l'auto e torno a casa.
Stasera c'e' la partita dell'Italia... e come al solito non la guardero'.

La festa e' finita...

Il perfido Hiddink ha trionfato - si tolgono le bandierine, si vede molto meno arancio in giro - e quello che c'e', brilla di meno.
Ieri ho visto la partita a casa di Frank - ho conosciuto la sua bella famiglia e ho mangiato delizie vegetariane, tutte arancioni, per rimanere in tema. Abbiamo parlato di lavoro, di musica (sua moglie faceva la concertista con il flauto traverso!) e alla fine, messe a letto Fernande e Josephine, ci siamo sistemati a vedere la partita. Desolante. Gli Arancio sembravano non capirsi piu', disorientati, confusi, imprecisi - chi aveva spento la luce?
Quando sono uscita per tornare a casa il quartiere era immerso nel silenzio e oggi tutti sembravano un po' piu' tristi.

venerdì 20 giugno 2008

Red Sensation

La festa di Oracle Nederland incomincia alle 16.00. Tutti ai Central Studios di Utrecht, un complesso di grandi sale per eventi .
Dress code: rosso - piu' ce n'e', meglio e'. Io mi sono attrezzata con camicia e canotta di pizzo - i pantaloni sono neri, d'altra parte io detesto vestire di rosso, sono gia' andata oltre il mio limite.
I buttadentro sono grossi, neri e minacciosi, come da copione.
Si inizia con qualche drink (analcolico) in una grande sala - le luci sono rosse, dal soffitto pende un enorme lampadario di cristallo - quando sara' il momento di ballare, questo sara' il luogo. Ci spostiamo tutti nell'auditorium a fianco - su schermi digitali scorrono i nomi di battesimo di tutti noi - aspetto la D, c'e' anche Donatella... al centro della sala una piattaforma rossa.
La presentatrice della serata e' una celebrita' televisiva, mi spiegano dopo - conduce un programma che trova mogli per mariti che lavorano in campagna (i famosi "boeren"!) - una specie di agenzia matrimoniale per sposine con il gusto dell'orrido (provo a immaginare la gioia delle candidate che si trovano a mungere le mucche alle 4 del mattino o a dragare i canali del polder per amore).
Tutti gli interventi sono in olandese - per fortuna quasi immediatamente mi devo allontanare per una conference call di un'ora e un quarto con i miei capi - quando rientro un quiz e' in pieno svolgimento... ascolto gli ultimi 45 minuti di discorsi celebrativi e poi il gran finale: giocolieri, break dancers, prestigiatori, ballerini di salsa, dj's... tutti colleghi che si esibiscono!
Torniamo tutti nella sala iniziale - tutto e' pronto per il buffet. C'e' l'angolo della pizza, quello del cibo asiatico, quello degli hamburger e delle cosce di pollo da mangiare con le mani. Birra a gogo - fra la folla si aggirano camerieri che portano un barile sulla schiena e spinano pinte per chiunque sia rimasto a secco - non manca il vino bianco, rose' e rosso... d'altra parte, per chi dei mille invitati non se la sentisse di guidare, il taxi puo' essere riportato in nota spese, come l'hotel per chi non abita in Utrecht. Sul finale, gelati per tutti - e su ogni tavolo un vaso di gelee alla frutta... tutte rosse, naturalmente.
Inizia la musica - il dj e' il nuovo direttore delle risorse umane (che e' stato assunto poco dopo di me, dalla Shell) - poi attacca un gruppo rock - con una cavallona vestita di rosso dalla bella voce - poi si va con la musica house - saluto le poche persone che conosco e torno a casa. Sono le dieci, ma c'e' ancora tanta luce!
All'uscita, un cadeau per tutti: un orologio alimentato ad acqua. Ecologico ed economico: molto Olandese...

mercoledì 18 giugno 2008

Quello che si doveva fare, si e' fatto...

La Francia e' stata mandata a casa. Adesso speriamo che si tratti del solito avvio lento caratteristico della nostra Nazionale.
Sabato prossimo ho un invito a cena da parte del mio collega Frank De Graaf - andro' a Wageningen (dove i tedeschi firmarono la resa il 5 maggio 1945) e la' vedremo insieme la partita dell'Olanda. Potro' finalmente fare un po' di tifo in arancione, visto che tutto sommato l'Italia giochera' il giorno dopo con la Spagna...

Oggi vado a vedere una casa per la seconda volta. Potrebbe essere la volta buona. Si vedra'...

lunedì 16 giugno 2008

Il senso riscoperto


Tigli e siepi di bosso e fiori d'arancio e gelsomini. L'occasionale ondata di lavanda passando accando al cespuglio di fronte alla porta del vicino. Rose. Le peonie che ho comprato sabato lungo l'Oudegracht.
Da quanto tempo non annusavo l'aria, per sentire profumo di fiori?

venerdì 13 giugno 2008

E 4 pappine ai Francesi...



... che non fa mai male!
Va bene, ho visto la partita con la Romania. Sembrava stessero carburando bene, quindi all'intervallo sono andata a prendermi il gelato - una bella vaschetta, visto che mi sono portata da Bologna le Amarene Fabbri. Ho incontrato Roberto e sua moglie e ci siamo messi a parlare fitto fitto - a lui hanno telefonato prima che il secondo tempo di Italia-Olanda fosse finita per cominciare a sfotterlo, a me un agente immobiliare (evidentemente poco propenso a chiudere l'affare) dopo avermi chiesto da dove venivo, mi ha chiesto se avevo visto la partita... insomma, sono uscita dal negozio senza pagare! dieci passi piu' in la' me ne sono accorta e sono corsa indietro... ma Roberto non ha accettato soldi! Molto carino, ma spero non faccia cosi con tutti gli Italiani, perche' fra un po' fa bancarotta e io mi perdo il gelataio... Torno in casa e gia' i nostri erano sull' 1 a 1. Non parliamo di arbitraggio.
Ovviamente, non ho guardato la partita dell'Olanda - su RTL4 c'era "Under the Tuscan Sun", film carino e antidepressivo, non potevo mancarlo! e cosi' ho seguito l'andamento di Olanda-Francia nelle pause per la pubblicita' e su internet. Grande soddisfazione, devo dire...
Sono uscita a fare una passeggiata per le strade di Utrecht per vedere i festeggiamenti. Dove si arrampicano qui i tifosi? Dov'e' il loro Gigante, il loro Alberto da Giussano? Non potevo credere che bastasse loro vestirsi di arancio (cappelli arancio, maglie arancio, boa di struzzo arancio), bere quantitativi industriali di birra e cantare incomprensibili canzoni che fanno tutte zum-pa-pa. Ho cercato il punto di aggregazione. Poteva essere il Vescovo Willibrod? tutti addosso al suo cavallo frisone? No. Poteva essere la povera Anna Frank? il monumento non raggiunge il metro e mezzo, lo hanno risparmiato. Invece, il clou era lo smagrito Bianconiglio seduto che si trova davanti alla piazza della Posta. Per fortuna: e' talmente brutto che tutto sommato un po' di danno puo' solo migliorarlo. Mi sono avvicinata ai quattro poliziotti che sorvegliavano la folla: uno di loro doveva essere il fratello grande di Van der Sar. Hanno osservato la gente che ballava e cantava, ma si sono lanciati nell'azione solo quando un esagitato ha cominciato ad arrampicarsi su un lampione. Piu' in la', due poliziotti a cavallo. Piu' dietro, un poliziotto in bicicletta (due cosce come due autobotti). Nel mezzo, ragazzi e ragazze vestiti di arancione che ballavano, cantavano urlavano e in generale se la godevano un mondo.

giovedì 12 giugno 2008

Provenza?





No, Fiorentina di Medicina. L'agriturismo nel quale abbiamo festeggiato il matrimonio della Manu si e' specializzato nella coltivazione della lavanda. Una visione sorprendente nella Bassa Bolognese...

mercoledì 11 giugno 2008

Vogliamo commentare?

La partita e' passata e io non l'ho vista. Figuriamoci, non ho voluto vedere la finale dei Mondiali, non era pensabile che riuscissi a costringermi a vedere questa. Cosi' ho fatto scorta di gelato da Roberto (perche' mi sento cosi ridicola a ordinare in olandese in gelateria? potrei impegnarmi, ma mi sembra cosi' fuori posto... ) e sono andata a casa di Jennie e Monique. Ci siamo messe sul balcone - bellissima serata serena - e abbiamo ascoltato le urla belluine degli olandesi appassionati di calcio. Avevo messo una polo azzurra, tanto per solidarieta', ma visto il patetico risultato, me ne sono tornata a casa quieta quieta, mentre da qualche parte si festeggiava selvaggiamente. Inutile dire che gli olandesi sono al settimo cielo per aver vinto contro i Campioni del Mondo. Ma Campioni del Mondo de che? 3 pappine? ma l'avete vista bene la faccia di Donadoni? persino le rughe della fronte gli formano la parola "PERDENTE"!
Tutte le strade intorno a casa si stanno riempiendo di bandierine arancio, se usciranno dal turno chissa' cosa potrebbe accadere!

mercoledì 4 giugno 2008

Un momento importante

Secondo le regole, una volta presa le residenza in Olanda, si ha un anno di tempo per convertire la propria patente in una patente olandese. Si puo' anche far finta di nulla, ma passato un anno la conversione richiede una visita medica, come se si trattasse di un rinnovo. Ovviamente, tutto dipende dal fatto di essere ligi, perche' si puo' sempre sperare di non essere beccati e recitare la parte dello straniero ignorante. Questo non cambia il fatto che la patente va comunque rinnovata alla scadenza, visto che le date sono leggibili in tutte le lingue.
E cosi' a fine aprile, giusto prima di partire per il Giappone, sono andata in Comune ad Utrecht e, con lo stesso dolore che si puo' provare nello strapparsi un braccio a morsi, ho rinunciato alla mia vetusta patente italiana. Un vero choc: in fondo, si trattava della prima volta in cui questo Paese mi chiedeva di rinunciare a qualcosa di tangibile, sebbene per darmene un'altra in cambio. Avevo anche pensato di fare il solito gioco del finto smarrimento, ma non sono cose che sono nella mia indole e alla fine ho soprasseduto, per non rendermi la vita inutilmente complicata.
Devo dire che l'impiegata del Comune che ha ritirato la mia patente ha dimostrato una sensibilita' inaspettata: mi ha fatto presente con estrema dolcezza che non avrei piu' avuto indietro il mio documento e mi ha fatto la migliore fotocopia possibile, che mi ha consegnato con un sorriso malinconico. Ho molto apprezzato tutto cio'.
Ieri sono andata a ritirare la mia patente olandese. Il Ministero dei Trasporti e delle Acque mi ha mandato una lettera che mi invitava a prelevare la mia carta di credito rosa nello stesso ufficio comunale nel quale avevo iniziato la pratica. Dopo una breve attesa, ho potuto prelevare il mio primo documento olandese... e con piacere ho constatato di aver guadagnato la bellezza di 7 anni di ulteriore validita' rispetto alla data di scadenza precedente. Un bel regalo, che mi compensa del piccolo lutto iniziale.