mercoledì 28 settembre 2011

Di ritorno...

Stremata dalla biciclettata dal campo, da due giri del par 3 che hanno messo alla prova il mio carattere piu' di quanto fosse gia' stato provato recentemente, da una sveglia alle 4,30, da un fine di serata precedente catastrofico, mi appresto sorridente ad andare ad una bevuta collettiva di Italiani emigrati, sperando nel contempo di chiudere la pratica Unico 2010...
Ho libri da leggere, stanze da spolverare, mail da scrivere e, ebbene si', devo terminare la storia della mia eroina, che ho trasportato dal blog letterario in una piccola raccolta di racconti. So come fare finire la storia, la mia amica non sara' piu' sospesa in un limbo indefinito, non avra' un lieto fine, ma almeno sara' libera di andare avanti con la sua vita. E cosi' fara'.

lunedì 19 settembre 2011

Solo qualche foto, senza parole...

Della doccia in compagnia

Questa citta’ ha strani effetti sulla psiche. L’opulenza forse da’ questo brivido a chi e’ abituato a stili di vita piu’ modesti, come me. Forse perche’ tutto pare costare pochissimo (il cibo, I taxi, le shinai), forse perche’ il panorama e’ cosi’ straordinario, viene da domandarsi se questo non sia davvero il centro del mondo. Francamente, credo proprio che lo sia. La scala di tutto qui e’ inimmaginabile. Gli americani fanno le cose in grande? Robetta, davanti allo stile cinese. Non va dimenticato che il termine di paragone per gli yankees e’ la New York dei Rockefeller… per I neoricchi cinesi l’ispirazione deve essere la Cina degli Imperatori. La sofisticazione, il lusso senza vergogna, l’ostentazione: qui tutto e’ sdoganato: via che si radono al suolo I quartieri di casupole e su con I grattacieli (piuttosto, si progettano e si costruiscono citta’ intere). I centri commerciali hanno scale planetarie e tutto succede in fretta!!! L’hotel Langham in cui alloggio era ancora in via di completamento quando sono arrivata: lunghe cortine di chiffon coprivano le pareti che delimitavano le aree in costruzione: oggi, lunedi’, tende e pareti provvisorie hanno lasciato il posto ad una nuova lobby e a una nuova area per la colazione. Non ho potuto non avvertire il tono di orgoglio con cui la signorina in Chanel della lobby ha rimarcato il mio stupore nel notare la rapidita’ del cambiamento. I Cinesi sanno fare le cose, e le fanno dannatamente in fretta. In citta’ tutto sembra pulito e curato, un mondo ideale… non fosse che in ufficio (che ancora odora di nuovo e che ha una vista mozzafiato dal 20° piano) non riesco a collegarmi a Facebook o a Blogger (ma dall’hotel e dal telefono ci riesco benissimo)... Ma davvero serve a qualcosa la democrazia, se si puo’ vivere cosi’? penso all’Italia, che dovrebbe essere un paese cosiddetto libero, ma dove non tornerei certo a vivere e a lavorare, se solo mi offrissero di passare qualche annetto qui, nel vero centro del mondo… sono cose che fanno riflettere, anche una boccaccia come me, che vuole essere libera di dire tutto quello che vuole, ma che in realta’ per portare a casa la pagnotta deve comunque accettare dei compromessi nella propria possibilita’ di espressione.


Questo genere di luoghi hanno anche un altro effetto su di me: mi fanno desiderare di vederli insieme a qualcuno, un po’ per avere un riscontro quando parlo di queste vibrazioni straordinarie, un po’ per il puro piacere di condividerle con chi puo’ apprezzarle o comunque con chi riesce a percepire la potenza di queste suggestioni. E’ un desiderio legittimo, si puo’ dire: per me e’ un po’ inusuale, visto che quel senso di estraneita’ che in fondo mi fa sentire a mio agio e’ anche figlio della solitudine. Non e’ semplice bilanciare questi attitudini contrastanti: da sola e’ meglio, in due…pure. (Lo stesso si potrebbe dire della doccia in hotel…)

domenica 18 settembre 2011

Passeggiata romantica

Dalla finestra dell'hotel si vede un angolo di parco con laghetto. Sono andata in esplorazione, con le luci della sera... la gente passeggia, le fontane sono illuminate, le nonnine fanno power walking intorno al lago... il posto e' molto suggestivo, la cima dei grattacieli risplende di mille tonalita', e' inevitabile pensare che sarebbe bello camminare abbracciati a qualcuno di speciale, in questa atmosfera cosi' romantica... una musica, un flauto, risuona fra gli alberi, sovrastando i grilli... da dove verra'? qualcuno ha pensato di dare il tocco finale a questa cartolina di San Valentino? Macche'. La musica viene dai bagni pubblici, nascosti fra i cespugli. Questi cinesi le pensano proprio tutte.

Shanghai

Sono senza parole. Questo posto ha superato tutte le mie precedenti esperienze di lusso, di modernita' e persino di ostentazione. Lo skyline di Shanghai e' impressionante di giorno, di notte incanta.
Ma vado con ordine, perche' ogni singolo momento qui ha riservato delle sorprese: ad esempio l'aereoporto nuovissimo e le procedure velocissime per il controllo passaporti, nonche' l'autista arrivato trafelato, ma puntualissimo. L'aereoporto e' almeno ad una quarantina di minuti dall'hotel, il panorama ricorda un po' il Giappone, ancora di piu' la Corea, per via dei palazzoni alti e stretti che cominciano ad annunciare l'inizio dell'area urbana di Shanghai.
L'hotel, una favola. A parte la musica un po' malinconica nella lobby, le signorine che ti accolgono vestono tailleurini rosa di Chanel con filo di perle e naturalmente parlano benissimo inglese. La stanza e' al diciassettesimo piano ed ha una vista stupenda... la stanza da bagno e' praticamente un'altra stanza (vasca, doccia a pioggia e doccia a telefono), il water quasi quasi ti parla, di sicuro si apre e si chiude da se' e persino si tira l'acqua da solo (non cito neanche la ciambella riscaldata e il bidet integrato con asciuga... fate voi). Il minibar e' gratuito, piu' accappatoi e asciugamanti e toiletries di quanti ne abbia mai visti, c'e' la macchina per il Nespresso e tutte le tende e le luci si operano da una tastiera accanto al letto. La cameriera che passa nel pomeriggio a riordinare lascia sul comodino la teiera della buona notte e un foglietto con le previsioni del tempo per il giorno dopo. A colazione, una varieta' impressionante, che quasi confonde, e 5 camerieri , maitres e maitresses tutti per me. Ho cenato in camera stasera, era tutto delizioso e presentato impeccabilmente.


La citta' e' in linea con l'hotel: il lusso e' all'ordine del giorno: vetrine di Rolls-Royce e Lamborghini, centri commerciali smisurati popolati di firme dell'alta moda...Tiffany accanto a Cartier, i grandi maestri dell'orologeria uno di fila all'altro... qualcuno qui deve aver imparato a spendere e tanto...
Grazie ad Oki, il ragazzo olandese che abita e lavora qui da sette anni (e che guarda caso fa kendo...), ho potuto visitare parti della citta' che sono il paradiso dello shopping per i turisti, ma anche quartieri non ancora sviluppati, pieni di biancheria appesa ad asciugare e di gente che vive in strada, perche' le case sono troppo piccole... Oki mi ha prontamente arruolato per un seminario con una delegazione di maestri giapponesi in visita e cosi ho potuto pure fare allenamento come mi ero prefissa. Vedremo se il resto della settimana lavorativa continuera' a lasciarmi cosi' stupefatta!

mercoledì 14 settembre 2011

Happy Single


La mia Dalia Happy Single è fiorita. L'ho dovuta difendere dall'attacco degli orridi lumaconi, che se l'erano mangiata quasi tutta, ma lei ha tenuto duro ed è riuscita a emergere in tutta la sua bellezza.
L'ho trovata una storia ispirante.

Life is not a game of perfect


Diciamo che sto un po' estendendo l'ambito del libro... Golf is not a game of perfect del Dottor Bob Rotella è un piccolo libro pieno di sano buon senso. Non avevo mai letto un testo di uno psicologo dello sport, anche se dopo 26 anni di kendo a tutti i livelli (competitrice, arbitro, insegnante) una idea sull'argomento credo di essermela fatta. Certo fa parte di questo trend tutto nuovo il fatto che abbia cominciato con il libro di un "allarga-cervelli" per giocatori professionisti di golf.
Il nostro Rotella inizia con una sparata un po' americana: Una persona con grandi sogni può ottenere grandi cose. OK, bello, ma che altro potrà dire sullo stesso tono nelle restanti 200 pagine? Entra in contatto con il campione che c'è in te o altre platitudini del genere? Fortunatamente il Rotella (che per altro ha un incredibile successo nel proprio lavoro) distilla dalla sua lunga serie di casi clinici una serie di consigli molto meno esotici e molto più pratici ed evita le vette perigliose del misticismo golfistico (che mi fa piuttosto accapponare la pelle).
Il golf non è un gioco di perfezione, se così si può tradurre il titolo. Il Nostro definisce macho l'atteggiamento di chi pensa che sparare la pallina il più lontano possibile dal tee sia l'unica vera virtù, elogia il libero arbitrio di chi non accetta di farsi condizionare per un intero round solo dalle prime buche fallite e indica, con ammirevole, semplice concretezza, la strada per sviluppare la giusta confidenza nelle proprie capacità .
Non c'è da stupirsi che il primo istinto sia stato quello di cercare dei punti di contatto e di applicazione al kendo, di cui sono assai più competente come coach di quanto non possa esserlo come neofita nel golf: mutatis mutandis, visto che nel kendo l'avversario esterno scompiglia le carte in tavola. Ma rimane una verità irrefutabile che non esistano i cosiddetti momenti di grazia di un atleta, ma che chi esegue un colpo (o una tecnica) di alta classe lo fa perchè "ce l'ha dentro" e il lavoro è proprio quello di tirarlo fuori con costanza, come dico sempre ai miei allievi - e su questo io e il Rotella siamo allineati.
Di qui tracciando paralleli, ho pensato che dal kendo io non faccio altro che trarre spunti per la mia vita - in un contesto semplificato è molto più facile individuare le dinamiche e trasferirle a mo' di guida nel caos senza regole della vita fuori dal dojo. Penso che questo sia un esercizio utile, quindi anche il Dottor Rotella ha delle chances di entrare nella mia lista di eminenze grigie. D'altra parte, come negare che le persone in gran parte diventano quello che pensano di sé stesse?
Ma il concetto che è più rimasto con me è stato quello della Memoria Selettiva, che deve essere breve per i fallimenti, lunga per i successi. Un'idea che giustifica il trasferimento sul caddie di turno della rabbia per un colpo malriuscito, per non fissare nel ricordo, con troppa pervicacia, la delusione di una esecuzione scadente.
Il campione si deve difendere dai cattivi pensieri, per rimanere all'altezza del proprio potenziale. Mmm, un concetto del genere, per una come me, tormentata dalla propria incapacità di dimenticare, non poteva non toccare qualche corda... ci penserò, non è detto che ci riesca, ma forse mi aiuterà a capire chi, con la memoria selettiva, ha grande dimestichezza.

martedì 13 settembre 2011

La Grossa Grassa Laurea Greca di Dina

S.P.Q.G. (Sono Pazzi Questi Greci) !

Francamente, non so se sono piu' pazzi loro oppure se lo sono io, che prendo su un fine settimana un aereo che parte e arriva negli orari piu' disumani immaginabili e vado a fare festa per la laurea di Dina.
E' stato un fine settimana memorabile sotto molti punti di vista. Prima di tutto la tensione per riavere il mio passaporto dalla Ambasciata Cinese (avendo la carta d'identita' scaduta, ovviamente), poi il grosso grasso pranzo greco di celebrazione, infine la splendida domenica a Marmaras, tanto per bruciarmi in modi che non ritenevo fossero possibili.
Il pranzo e' stato straordinario non tanto per il cibo (sul cibo greco credo di aver speso fiumi di parole - ma l'agnello questa volta era DI PIU'!!!), quanto per l'atmosfera. Tutta la famiglia e gli amici, per mangiare, bere, cantare e ballare: questo i Greci lo sanno fare strordinariamente bene. Mentre li guardavo (fra un tentativo e l'altro di non inciamparmi ballando la forma piu' semplice di sirtaki) non potevo fare a meno di pensare che questa gente si divertiva esattamente cosi' gia' ai tempi di Omero - lo so, sono una snob, ma ho pensato subito con malinconia alla festa del 4 Luglio trascorsa a Denver, in un posto senza storia, pieno di gente senza cultura, senza radici e, dico io, senza anima. A Salonicco, tutto un altro mondo - e anche se la signorina che lancia i fiori non e' vestita con un bel kitone lungo fino ai piedi, ma porta gli shorts, ebbene, la linea diretta con un passato interminabile e' chiara come il sole.
A proposito di sole, il giorno dopo a Marmaras e' stato il primo (e ultimo) vero giorno di solemarestate che abbia avuto quest'anno. Le scottature rimediate dovunque la protezione 50 non e' stata spalmata sono qui a ricordarmi che e' stato tutto vero - il cielo era blu, il mare era verde, il vento era delizioso, il pranzo, come al solito, travolgente.
Grazie Dina - per aver fatto quello che dovevi fare, ma anche per avermi dato una cosi' bella scusa per tornare.

lunedì 5 settembre 2011

Senso di colpa

Probabilmente sono una che i guai se li va a cercare. Adesso devo anche fare i conti con il senso di colpa per aver abbandonato al suo destino l'eroina del mio blog letterario. Me la vedo là, tutta sola, poverina, lei così bisognosa di attenzioni. Chi andrà a leggerla e come sarà andata a finire la sua storia che non sono riuscita a terminare? I personaggi esistono oltre l'idea dei loro creatori?
Sì, sono colpevole, ho perso l'ispirazione e così sto lasciando la mia amica alla deriva, dispersa fra i mille blog di Blogger. Eravamo così diverse, eppure mi faceva molta simpatia. Avevo trovato foto sul web che avrei voluto postare, perchè un po' le assomigliavano o perchè parlavano della sua vita come l'avevo immaginata. Adesso tutto sarà congelato nel tempo e chissà che cosa mi riuscirà a dire ancora, quando, in un futuro chissà quanto lontano, mi ricorderò di andare a leggere la sua storia?
Le amicizie finiscono, gli amori finiscono (quelli in genere muoiono in culla), anche le relazioni letterarie finiscono. Se solo non mi sentissi così in colpa ...

sabato 3 settembre 2011

Facendo finta di non sapere che domani piova...

Oggi ho finalmente comunicato con la "nuova" vicina di casa. Nuova si fa per dire, si sono trasferiti a novembre, ma chi mai li ha incrociati? pensava che io fossi spagnola, perchè mi aveva sentito parlare qualche volta in giardino, ma ha dovuto prontamente ammettere che Donatella è proprio un nome italiano. Lei si chiama Iris, e visto che da domani il tempo tornerà malefico, non ci incontereremo più in giardino per un bel pezzo. Un mezzo appuntamento per il caffè è stato lanciato, ma in verità io avevo fretta di montare in sella con le mazze ed andare al campo.

Oh, mi dispiace per gli Affezionati Lettori che non condividono il mio nuovo interesse, ma decisamente la sessione di oggi al campo è stata davvero memorabile. Un cestino di palline al driving range è andato bene come non mai (sarà stata la voce di Annemieke che stava facendo lezione alle mie spalle?), fatto sta che oggi sembravano tutte volare benissimo. Sì, in quanto a slice, posso ancora aspirare ad aprire una salumeria, ma quando mi ricordavo di avere anche un braccio destro (cosa che cerco di dimenticare facendo kendo), lo swing sembrava la cosa più semplice (e soddisfacente) di questo mondo.
Quindi, per il primo giro del Par 3, ero abbastanza rinfrancata e, pur scarpazzando un paio di tiri, sono riuscita a mantenere una media dignitosa (mi sono mangiata un 3 sull'ultima buca da vera deficiente, ma ho fiducia che il mio gioco corto abbia ancora margini di miglioramento). Finito il primo round, nel quale il significato di Ostacolo d'Acqua Laterale mi diventato improvvisamente chiaro (come ad una paperella e a un certo numero di rospi), mi sono trovata con una pallina persa (ma due altrui trovate), un sacco di vesciche sulla mano sinistra e una grande voglia di una bella birretta. Pausa, dunque. Ma non per tanto: mi sono fatta un altro cestino di swing tanto per gradire (questa volta, lo ammetto, con il guantino di Hello Kitty - aaargh!!!! ) e via per il secondo giro. Tutto sommato, non è andato male nemmeno quello: a parte la solita battaglia nel bunker (tanto per dare un nuovo senso di urgenza alla doccia, una volta tornata a casa).
Che dire, dunque? Andiamo pure avanti così, anche se lo so, ahimè, prima di ripetere un bel tour de force come quello di oggi (4 ore sotto il sole, pressocchè ininterrotte - salvo il birrino) bisognerà aspettare un bel fine settimana libero - che per la sottoscritta non si paleserà prima di ottobre inoltrato... tempo atmosferico permettendo, anche avendo una motivazione ed una resistenza alle intemperie degne di una vecchia volpe dei links scozzesi.

Solo un pomeriggio insieme?

Ecco, è successo. Io e il Signor G. abbiamo avuto la nostra prima volta "seria" - solo noi due, faccia a faccia. Come è andata? come mi sono sentita? Beh, non ho timore di dire che siamo stati molto bene insieme. Due volte sono pochine, ma in fondo si trattava di un inizio e basta, anche se siamo ormai piuttosto compromessi... non avevo aspettative alte, lo devo ammettere, quindi ne sono uscita più soddisfatta di quanto mi aspettassi. C'è materiale per lavorare, oserei dire: le prime volte possono essere ostiche, ma abbiamo pazienza tutti e due, sapendo che la strada davanti ha buone possibilità di essere lunga. E il Signor G. cosa penserà? mah, devo dire che non me ne preoccupo, a questo punto - mi basta sapere che, se anche potrenno esserci degli inevitabili alti e bassi, non verrà mai a dirmi "Sai, non c'è alchimia fra di noi" e non mi archivierà fra gli incontri sub-ottimali. Ci sono le premesse per una lunga, lunga storia fra di noi, con il piacere di scoprirsi poco a poco, provando un sacco di emozioni, visitando un mondo di luoghi bellissimi, e magari, perchè no?, invecchiando insieme.

Il sole d'Olanda

Ho scritto tante volte di Utrecht in una giornata di sole... e ogni volta ne vorrei scrivere ancora, come della dolcezza di questo giorno di settembre, in cui prendere la bici ed andare a zonzo è uno dei grandi piaceri della vita. Ah, non trovo le parole, quando si riesce finalmente ad andare in giro con le maniche corte, le strade si riempiono di gente e pedalare lungo il Singel sembra un dono squisito. Mi continuo a ripetere, ecco perchè ami tanto questo paese, peccato che per tanti giorni all'anno devi fare ricorso alla memoria piuttosto che all'esperienza diretta.
Quest'anno l'estate è stata così piovosa e fredda, che la benedizione di questi due giorni di tarda estate sembra ancora più preziosa.

In compenso, io sono nervosa da morire. Ho promesso a me stessa che esco all'ora di pranzo, direzione Amelisweerd, e sto già guardando l'orologio più di frequente di quanto vorrei. Mmm, comunque farò di tutto perchè il Signor G. non si accorga di niente - mica vorrei che si montasse la testa. O peggio, non vorrei finire tutte le mie palline, prima di arrivare alla 9.

venerdì 2 settembre 2011

Io e il Signor G.

Non saprei dire che tipo di relazione ci sia, ora come ora, fra me e il Signor G., onestamente.
Diciamo che in passato doveva aver cercato di attirare la mia attenzione, ma decisamente io dovevo essere in altre faccende affaccendata: forse avrò sorriso timidamente ai suoi tentativi di avviare una conversazione, ma non avrei saputo dire se stesse cercando di essere semplicemente gentile o se in realtà ci fosse dell'altro. Non era riuscito affatto a superare la mia soglia.
Questa volta, però, sono stata io ad andarlo a cercare. Lo trovo un tipo molto più profondo di quanto non avessi mai pensato; tante sfaccettature, difficile capirlo al volo: questo un po' mi preoccupa, un po' mi intriga.
Probabilmente lui capisce bene che non si tratta di amore a prima vista: anzi, oserei dire che si tratta di una storia un po' di ripiego, ma per il momento non me lo sta facendo pesare affatto. Mi piace questo suo atteggiamento pacato, devo dire: lui non mi mette pressione più di tanto, piuttosto sono io che sto cercando di mantenere basso il numero di giri, perchè, se mi conosco un po', potrei buttare ogni remora da un momento all'altro e allora sarebbero guai. Non voglio ritrovarmi travolta da una insolita passione, per quanto, chi me lo impedirebbe? Ma ho pensato che questa cosa fra me e il Signor G. vada coltivata, perchè potrebbe non essere un fuoco di paglia, potrebbe essere vero amore (sic!) - e se passione dovrà esserci, ci sarà senza bisogno di buttare ogni cautela nei primi approcci.
E' con questo spirito che ci stiamo frequentando (io dico, fin troppo, ma la curiosità è più forte di me), con un certo ottimismo e una piacevole anticipazione di quello che potrà venire. E se non verrà, almeno avrò fatto di tutto per capire bene, prima di buttarmi e cadere come corpo morto cade. Ma se devo proprio dire la verità, mi pare la cosa più bella ed importante che mi sia capitata da un po'...

giovedì 1 settembre 2011

Settembre, mio adorato

Il mio mese preferito, finalmente. Il mese del ritorno alla normalità, dopo gli eccessi e le emozioni surriscaldate delle vacanze: si comprano e si ricoprono di cellophane i libri di scuola, le giornate si accorciano, ma la luce ha un colore tutto speciale... beh, le cose nel tempo si sono evolute un po', dai tempi della scuola, ma questa bella sensazione di tornare alla base e prepararsi per il nuovo "anno" mi è rimasta.
Ho incominciato il 2011 piena di energia, ho avuto una primavera miserabile, in estate ho puntato i piedi per risalire, speriamo con l'autunno di riguadagnare la superficie. Ho tanti piani (i miei mantra!) per il 2012, fra Olandese, golf, kendo, viaggi, tutti da impostare nei prossimi mesi, proprio quando il lavoro mi porterà in giro per il globo - bene, ci voleva proprio! In fondo, Natale è già qui.