lunedì 13 giugno 2011

Quattro sì ai referendum

Nel caso qualcuno avesse dei dubbi, visto che si dice che gli Italiani all'estero sono scarsi come elettori, io ho votato, eccome, dieci giorni fa almeno. E il pasticcio è proprio lì, visto che nel nostro disgraziato paese le leggi si cambiano dalla mattina alla sera, nell'intento di fare tutto il male possibile alla collettività. Quindi la mia scheda sul nucleare recava una dicitura diversa da quella distribuita in Italia. Tutte le altre schede erano identiche, quindi non c'è nessun motivo di gridare all'invalidazione (lo dico per gli speranzosi in questa soluzione).

Quando ho compiuto diciotto anni, è stato un grande momento di orgoglio poter andare a votare. Un momento di passaggio nell'età adulta, finalmente anche la mia voce veniva ascoltata.
Adesso, la miseria politica che pervade l'Italia ha reso il confronto fra le parti talmente sguaiato che non solo non si va a votare perchè non lo si vuole, ma lo si fa per disprezzo verso l'altra parte, per buttare allegramente nel cesso l'opinione degli altri. Il messaggio è: non solo non la penso come te, ma ti disprezzo al punto che voglio che nemmeno la tua voce sia ascoltata.
Io non mi riconosco in questo modo di fare politica. Ma, udite udite, Italiani, anche all'estero non capiscono il VOSTRO modo di fare politica, di accettare l'inaccettabile, di tollerare il compromesso, di esaltare il servilismo, di sdoganare l'indecenza, di perpetuare la mancanza di senso dello Stato.
Siete VOI, chiusi fra le Alpi e Santa Maria di Leuca, gli unici che se anche vedono, preferiscono guardare da un'altra parte, andare al mare, tirare a campare, pensare alla salute, occuparsi della famiglia, che tanto sono le uniche cose che contano.
Siete chiusi in trappola, siete come la rana nella pentola che ormai bolle, e cosa fate? non andate a votare perchè non ve ne frega niente o, peggio, perchè qualcuno (a cui non affidereste le vostre figlie o il vostro portafoglio) vi ha detto di fare così!
I popoli del genere di regola vanno in malora, finchè non ci saranno i soliti quattro fanatici scalmanati che fanno un Risorgimento - come è sempre stato nella ben poco ammirabile storia del nostro paese.
Unglücklich das Land, das Helden nötig hat.

2 commenti:

LadyJack ha detto...

A me pare che uno degli spot più riusciti a favore del voto sia stato quello di S.B. (scusa, ma il suo nome non lo scrivo più da un pezzo e a voce uso significative metafore...), precisamente quando ha detto che lui a votare non andava, e che in ogni caso era preferibile partire per il mare. La gente di buon senso, quella ancora indecisa per lo meno, avrà pensato che era opportuno fare esattamente la rovescio. Quelli più furbi invece avranno votato E POI sono andati al mare.
A parte gli scherzi: la giornata di lunedì è stata fantastica, era persino commovente vedere la gente impazzita, come liberata da un incubo. Io ho votato domenica mattina prima delle otto e mezzo, e di gente in giro ce n'era già parecchia allora.
E' come se la collettività avesse tirato tutta insieme un sospiro soddisfatto di sollievo.

Paolo Grazioso ha detto...

Eh no, col cazzo Donatella, perdona il francesismo. Mi pare che almeno per una volta gli italiani abbiano un motivo (UNO) per essere orgogliosi.

Ciao