martedì 17 luglio 2012

Il links perduto

Cosa si fa su un'isoletta piccina piccina? la prima cosa da fare è percorrerla in lungo e in largo. Se al mio arrivo il sole splendeva, oggi il cielo è bianco e non promette granchè. La strada che passa a fianco dell'hotel è irresistibile, punta diritta verso l'altro versante dell'isola e quindi via che si parte. Il paesaggio è appropriatamente rurale: muretti di pietre, pecore, cottages bianchi. Le auto che passano di tanto in tanto offrono qualche momento di varietà. L'autista invariabilmente saluta, così come gli sparuti viandanti. E' un mondo di altri tempi. In distanza vedo una coda di un aeroplano: Colonsay vanta una pista di atterraggio (chiamarlo aeroporto è un po' eccessivo) -  e se ben ricordo quanto ho letto in un libro consultato frettolosamente da Waterstone's a Oban, la pista taglia il links perduto di Colonsay. Vado immediatamente alla ricerca di qualche segno equivocabile: ed ecco una bandiera, al centro di quello che si può effettivamente definire un green... poco più in là un tee... il links esiste, dunque. Proseguo il mio vagabondare fra le pecore. Vedo un paio di spiagge e arrivo in prossimità del campo di atterraggio - e in distanza, con il binocolo, individuo due figure - e una inconfondibile sacca da golf. I due giocatori stanno avvicinandosi, quindi mi arrampico in posizione sicura giusto sopra a una buca. Li guardo giocare (non che siano granchè), ma quando passano a fianco salutano. Inevitabile chiedere loro dove si trovasse la buca numero uno. E' proprio lungo la strada, l'avrei vista se non avessi tagliato per il campo. Una panchina ed un piccolo cartello, ecco la club house: Una cassettina per gli score e una honesty box per versare il green fee (5 £) o la quota associativa annuale (20 £) sono tutta l'amministrazione del club.






Proseguo lungo la strada, comincia a scendere una pioggerellina leggera che mi accompagnerà a tratti: ho deciso di arrivare fino a Lower Kilchattan e, perchè no, fino a Upper Kilchattan. Non penso di farcela fino a Kiloran (men che meno fino a Kiloran Bay, lo spiaggione che ho visto in foto tanti anni fa?), quindi taglio per un pascolo per arrivare a prendere la Old Road che mi riporterà fino in hotel. La strada passa fra i loch che occupano il centro dell'isola e poi sale fino al punto più alto, dove si trovano le antenne radiotelevisive, e ridiscende accanto all'hotel. La pioggia scende più decisa e la strada non è asfaltata, scendo con cautela ed arrivo in hotel. Mi faccio un bel caffè caldo in camera. Non c'è acqua calda, ahimè, per un problema di pressione che stanno cercando di risolvere. Scendo in biblioteca e mi metto a pestare sulla tastiera.
Se la pioggia si quieterà un po' (o anche no) farò un salto giù a The Pantry, vicino all'attracco del ferry, per comprare qualcosa o mangiucchiare qualcosa di meno imepgnativo delle meraviglie burrose che si cucinano in hotel.

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