martedì 19 luglio 2011

Putt non è una abbreviazione

Seconda lezione di golf oggi. Arrivo un po' prima, per riscaldarmi e per fare qualche pallina. Devo essere un po' agitata, perchè astutamente inserisco la tessera nella macchina sputapalline PRIMA di aver appeso il cestello. Rincorro le mie prime palline sacramentando, ne mungo un altro lotto (questa volta il cestello è al suo posto) e vado a fare qualche swing di prova. Sembra incredibile, ma con il mio ferro 7 infilo una sequenza impressionante di tiri dritti e fluidi. Ehi, il corpo comincia ad imparare? Oppure il fine settimana a guardare l'Open mi ha fatto bene?
Annemieke arriva puntuale (ci mancherebbe), mi domanda delle mazze, sembra contenta di quello che ho comprato - per fortuna!
Ripassino di swing - naturalmente nulla va più bene come prima. Mi corregge un pochino le mani, mi raddrizza il braccio nel backswing, mi fa usare un 9, mi fa colpire la pallina senza il supporto del tee. Uh, cambia tutto, ma così avrò altre cose da provare la prossima volta: tutti i ferri più il Sand! come ultimo traguardo (ma solo fino a venerdì) mi lascia il legno 3. Devo dire che sto cominciando a non vedere l'ora.
Il clou di oggi è il putt. Sembra di essere tornata ai tempi felici del minigolf al Soggiorno Militare: no, più facile, qui c'è solo un praticello raso raso, non i corridoi, le discese, le bizzarrie del minigfolf delle mie estati - che sarà mai? Ebbene, la pallina da golf ha una personalità cattiva e perversa, che tanto più si accentua quanto più vicini si arriva alla buca. Una forma di resistenza naturale a cadere, una tendenza a ruotare intorno al bordo e a scappare lontano, una odiosa abitudine a sfiorare l'orlo della buca e a proseguire indisturbata, possibilmente andandosi a posare ancora più lontano di dove era partita. Mmm, forse sto per iniziare una di quelle relazioni controverse che poi mi accompagnano per anni, come quella con la signorina del navigatore satellitare o con la piegatura dell'hakama. Sto facendo resistenza anche io, ma sto cominciando a sentire una attrazione per il fondo del gorgo, che potrebbe portarmi ad abbracciare con fin troppo entusiasmo questa nuova, crudele disciplina... Ma si invecchia pure per qualche cosa: a 48 anni si è magari imparato ad evitare di innamorarsi?
Domani, terza lezione: chipping.

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