martedì 25 settembre 2007

Neeltje Jans




Un parco acquatico? Anche, ma anche un centro di documentazione del Delta Project. Va bene, ho visto le foche ammaestrate, sono stata nel simulatore di uragano (un ventilatore ti spara addosso vento a 130 km all’ora), ho visto una mostra interamente dedicata alle cozze (ci si poteva far fotografare DENTRO a una cozza gigante), ma ho potuto anche vedere la barriera della Schelda orientale da piu’ vicino, a bordo di una motonave, ho potuto seguire un drammatico documentario sull’alluvione del 1953 e soprattutto vedere – unica nella sala, d’altra parte la versione italiana era contemplata fra quelle diponibili e hanno dovuto accontentarmi – il filmato della costruzione della barriera. Che impresa straordinaria! Davvero entusiasmante! Neeltje Jans non e’ solo il nome del parco, ma anche dell’isola artificiale su cui si trova e che e’ stata la sede del cantiere nel quale sono stati costruiti – a decine – gli elementi di cemento della barriera e l’incredibile materasso di ghiaia e sabbia che e’ stato posato a “rotoloni” sul fondo e sul quale sono stati piazzati gli elementi stessi… titanico, straordinario, sovrumano! Non per nulla Neeltje Jans e’ il nome olandese della dea Nehalennia, creatura divina venerata fin da prima della conquista romana dalla gente di mare di queste isole…

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