lunedì 24 settembre 2007

Huis, heerlijk huis !

Sono certa che non si dice cosi, ma il concetto vuole essere “Casa, dolce casa” !
L’ultimo appartamento, visto su filo del rasoio (avevo promesso di dare una risposta alla prima agenzia entro le due del pomeriggio, quindi ho anticipato la visita all’ultima casa alle 10,15…), mi ha fatto prendere la decisione su due piedi. E cosi’, nel giro di un’ora, dopo aver detto “La prendo!” al giovanotto della seconda agenzia, ho avuto l’ok della padrona di casa e alle due del pomeriggio l’ho addirittura incontrata, assieme all’amica con cui andra’ ad abitare. Sono piaciuta e l’affare e’ stato concluso.
La signora Jennie mi lascia la casa dove ha vissuto per 32 anni, completamente arredata, forse fin troppo – ho chiesto di spostare le cose fragili, i soprammobili e i ninnoli che non vorrei rischiare di rompere (e nemmeno spolverare…). Nella quota di affitto sono inclusi acqua gas elettricita’ e ADSL – nonche’ il permesso di adottare un gatto (nel quartiere ce ne sono parecchi).
Ooftstraat 5 bis, Witte Vrouwen, Utrecht – ecco il mio nuovo indirizzo, mi ci trasferiro’ il prima possibile, sicuramente prima della fine della settimana. Mi piacerebbe ricevere un po’ di posta, quindi spero che almeno una cartolina arrivi! Sono certa che la lettera della Ba arrivera’ per prima… ha gia’ bruciato tutti scrivendomi in ufficio! Avro’ anche un numero di telefono fisso!
Il quartiere di Witte Vrouwen e’ particolamente caratteristico – subito fuori dal centro (significa all’esterno del Singel, il canale piu’ grande che marca il confine della citta’ vecchia), dovrebbe essere un po’ piu’ parcheggiabile (il grande incubo…). Le strade sono tutte composte da file ininterrotte di casette e tutti si sono creati un piccolo spazio di verde piantando qualche fiore fra gli spazi del marciapiede. Davanti alla mia porta cresce una vite, che forma un piccolo pergolato. E’ vite americana, ma l’ho trovata assolutamente appropriata…un segno, direi.
La mia casetta non ha una finestra al piano terra, come quella che tutti qui riempiono di piante o di soprammobili esotici o di collezioni di papere di porcellana: la casa infatti e’ stata in epoca lontana divisa in due – il piano terra e’ un’abitazione, il piano superiore e il sottotetto un’altra – la mia. Per questo motivo, aperta la porta, dopo un breve ingresso che puo’ giusto ospitare una bicicletta, c’e’ la temibile scala olandese: ripidissima e dai gradini stretti stretti.
L’altra casa, che era in competizione con questa, era giusto una decina di metri piu’ in la’ : essendo una casa “completa”, aveva tutto il piano terra, con la grande finestra sulla strada, che si estendeva fino al piccolo giardino… purtroppo l’esposizione non era delle piu’ fortunate e la stanza mi aveva dato una impressione di scarsa luminosita’ – non c’era la temibile scala ripida, ma bensi’ una terrificante chiocciola! Nelle vecchie case olandesi a quanto pare non ci si puo’ salvare…
La “mia” casetta pero’, una volta superato lo scoglio della scala, mi ha catturato per la bellissima luce della sala – due grandi finestre, colori pastello, il pavimento di legno grezzo (niente moquette!)… la zona pranzo, sul retro, vede un piccolo giardino – e una minuscola passerella di legno racconta che la casa era una volta favorita dalla presenza di un gatto. La cucina e’ attrezzatissima – anche una lavastoviglie micro…
In cima alle scale, sul piccolo corridoio, c’e’ anche la porta delle toilette: meno di un metro quadro, ma arredato in stile giapponese…
Un’altra rampa feroce di scale porta alla camera da letto – molto grande (c’e’ anche lo spazio per un tavolo e quattro sedie… uno studio sui generis) e alla stanza da bagno – doccia e vasca (cosa comune, ho notato), il lavandino e spazio per stendere. Ovviamente non manca la lavatrice….
La due signore, che ho incomtrato nel pomeriggio, differiscono di parecchio in eta’. Entrambe professioniste affermate, mi hanno offerto il caffe’ e mi hanno piacevolmente “interrogato” per un’oretta. Abbiamo parlato di un po’ di tutto. Monique, la piu’ giovane, e’ avvocato in una societa’ di previdenza pensionistica ed e’ appassionata di opera. Jennie e’ direttrice di una societa’ di “media e tecnologia”, qualunque cosa questo significhi… possiede una casa in Alta Provenza le cui foto soto attaccate alla parete delle scale e nella quale trascorrere lunghe vacanze. La loro nuova casa e’ solo ad un paio di isolati di distanza – Jennie fa questo esperimento di convivenza, dopo sette anni che si conoscono, ma affitta la sua casa solo per sei mesi, tanto per cominciare ad abituarsi all’idea. Speriamo che vada bene… ma non e’ detto che sei mesi non siano gia sufficienti per consentirmi una decisione: quella di comprare casa in Olanda.
Lunedi’ mattina perfeziono tutto con l’agenzia e in settimana entro…. A questo punto, tutti gli amici che hanno detto che sarebbero venuti a trovarmi, possono cominciare a prenotare l’aereo. Senza nessun problema posso ospitare due persone, di cui almeno una dovra’ dormire di sopra con me, per cui e’ bene che non russi! Il sofa’ e’ buono per una sola persona.
Le gentili signore mi hanno offerto supporto in termini di sacchi a pelo, quindi per i piu’ adattabili c’e’ sempre un posto in piu’ !

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