lunedì 24 settembre 2007

Il Vallo Atlantico

Nella mia personale geografia, i luoghi punteggiati di bunker hanno un valore speciale. I bunker sono sempre stati qualcosa di misterioso e spaventoso – scrigni di chissa’ quali tesori dimenticati in tempi lontani, ma al tempo stesso maleodoranti e bui testimoni di un passato di cui si parla malvolentieri. Perlomeno, questa e’ l’idea che me ne sono fatta, fin dai tempi in cui papa’ cercava di spiegarmi (o di non spiegarmi) a cosa servivano quelle goffe, sbilenche strutture che emergevano dalla sabbia fra Milano Marittima e Lido di Savio. Ho visitato la Normandia dello sbarco – e ora ho visto anche il tratto del Vallo Atlantico che fortificava le coste olandesi. Grottesche strutture di cemento armato si susseguono nel bel mezzo dei polder – tutte uguali, standardizzate: tutte inutili. Su qualcuna e’ stata riportata la terra e ci cresce l’erba: ci pascolano sopra i cavalli. Altre, in coppia, sembrano guardarsi in cagnesco, come grossi bulldog sul punto di azzannarsi.

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