venerdì 2 settembre 2011

Io e il Signor G.

Non saprei dire che tipo di relazione ci sia, ora come ora, fra me e il Signor G., onestamente.
Diciamo che in passato doveva aver cercato di attirare la mia attenzione, ma decisamente io dovevo essere in altre faccende affaccendata: forse avrò sorriso timidamente ai suoi tentativi di avviare una conversazione, ma non avrei saputo dire se stesse cercando di essere semplicemente gentile o se in realtà ci fosse dell'altro. Non era riuscito affatto a superare la mia soglia.
Questa volta, però, sono stata io ad andarlo a cercare. Lo trovo un tipo molto più profondo di quanto non avessi mai pensato; tante sfaccettature, difficile capirlo al volo: questo un po' mi preoccupa, un po' mi intriga.
Probabilmente lui capisce bene che non si tratta di amore a prima vista: anzi, oserei dire che si tratta di una storia un po' di ripiego, ma per il momento non me lo sta facendo pesare affatto. Mi piace questo suo atteggiamento pacato, devo dire: lui non mi mette pressione più di tanto, piuttosto sono io che sto cercando di mantenere basso il numero di giri, perchè, se mi conosco un po', potrei buttare ogni remora da un momento all'altro e allora sarebbero guai. Non voglio ritrovarmi travolta da una insolita passione, per quanto, chi me lo impedirebbe? Ma ho pensato che questa cosa fra me e il Signor G. vada coltivata, perchè potrebbe non essere un fuoco di paglia, potrebbe essere vero amore (sic!) - e se passione dovrà esserci, ci sarà senza bisogno di buttare ogni cautela nei primi approcci.
E' con questo spirito che ci stiamo frequentando (io dico, fin troppo, ma la curiosità è più forte di me), con un certo ottimismo e una piacevole anticipazione di quello che potrà venire. E se non verrà, almeno avrò fatto di tutto per capire bene, prima di buttarmi e cadere come corpo morto cade. Ma se devo proprio dire la verità, mi pare la cosa più bella ed importante che mi sia capitata da un po'...

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