sabato 3 settembre 2011

Facendo finta di non sapere che domani piova...

Oggi ho finalmente comunicato con la "nuova" vicina di casa. Nuova si fa per dire, si sono trasferiti a novembre, ma chi mai li ha incrociati? pensava che io fossi spagnola, perchè mi aveva sentito parlare qualche volta in giardino, ma ha dovuto prontamente ammettere che Donatella è proprio un nome italiano. Lei si chiama Iris, e visto che da domani il tempo tornerà malefico, non ci incontereremo più in giardino per un bel pezzo. Un mezzo appuntamento per il caffè è stato lanciato, ma in verità io avevo fretta di montare in sella con le mazze ed andare al campo.

Oh, mi dispiace per gli Affezionati Lettori che non condividono il mio nuovo interesse, ma decisamente la sessione di oggi al campo è stata davvero memorabile. Un cestino di palline al driving range è andato bene come non mai (sarà stata la voce di Annemieke che stava facendo lezione alle mie spalle?), fatto sta che oggi sembravano tutte volare benissimo. Sì, in quanto a slice, posso ancora aspirare ad aprire una salumeria, ma quando mi ricordavo di avere anche un braccio destro (cosa che cerco di dimenticare facendo kendo), lo swing sembrava la cosa più semplice (e soddisfacente) di questo mondo.
Quindi, per il primo giro del Par 3, ero abbastanza rinfrancata e, pur scarpazzando un paio di tiri, sono riuscita a mantenere una media dignitosa (mi sono mangiata un 3 sull'ultima buca da vera deficiente, ma ho fiducia che il mio gioco corto abbia ancora margini di miglioramento). Finito il primo round, nel quale il significato di Ostacolo d'Acqua Laterale mi diventato improvvisamente chiaro (come ad una paperella e a un certo numero di rospi), mi sono trovata con una pallina persa (ma due altrui trovate), un sacco di vesciche sulla mano sinistra e una grande voglia di una bella birretta. Pausa, dunque. Ma non per tanto: mi sono fatta un altro cestino di swing tanto per gradire (questa volta, lo ammetto, con il guantino di Hello Kitty - aaargh!!!! ) e via per il secondo giro. Tutto sommato, non è andato male nemmeno quello: a parte la solita battaglia nel bunker (tanto per dare un nuovo senso di urgenza alla doccia, una volta tornata a casa).
Che dire, dunque? Andiamo pure avanti così, anche se lo so, ahimè, prima di ripetere un bel tour de force come quello di oggi (4 ore sotto il sole, pressocchè ininterrotte - salvo il birrino) bisognerà aspettare un bel fine settimana libero - che per la sottoscritta non si paleserà prima di ottobre inoltrato... tempo atmosferico permettendo, anche avendo una motivazione ed una resistenza alle intemperie degne di una vecchia volpe dei links scozzesi.

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