mercoledì 25 febbraio 2009

Dalla Russia con amore

Effettivamente... un classicone! Per me, un'assoluta novita', come quei film di cui senti parlare tutta la vita, citati piu' o meno a proposito, ma che in fondo non hai mai visto (o hai visto a spizzichi e bocconi).
Deve essere l'effetto anni Sessanta (e' stato girato nel 1963...), ma questa bella spy story e' in primo luogo visualmente intrigante - saranno i colori, sara' la fotografia: e' come ti aspetti che sia un film di James Bond. Devo dire che il ritmo e lo stile di questi primi film di 007 hanno qualcosa di quietamente epico che e' difficile eguagliare. Ci sono le scazzottate, i cattivi cattivi, i trasalimenti, le belle ragazze (Daniela Bianchi e' sicuramente una splendida donna - e, via, non recita nemmeno male - doppiaggio inglese buono su inglese pessimo a parte!) - ci sono la Cisterna di Istanbul e Santa Sofia (luoghi che ho visitato e che mi hanno molto colpito) e c'e' un treno diretto a Trieste, che, ahime', non si vede.
Capisco perche' Connery sia considerato il "vero Bond" - l'originalita' di questi primi film della serie e' rinfrescante, sono fumettoni ben fatti, che di fatto hanno creato il prototipo dello stereotipo: inevitabile quindi attribuire al nostro Sean il diritto di primogenitura, cosi' come e' innegabile il suo sex appeal, usato senza risparmio per espletare il proprio dovere, ma palpabile per qualunque essere umano di sesso femminile con un minimo di sangue nelle vene (e questo potra' avere a che fare con il personaggio, ma temo proprio che sia anche una dote personale dell'individuo).
Essere riusciti nel tempo a mantenere in vita e in salute la franchigia Bond, con tutte le inevitabili sostituzioni (siamo arrivati a 22 film con 6 diversi interpreti), e' davvero un'impresa ammirevole, sapendo di dover sempre misurarsi con inizi quasi mitologici... chapeau!

Nessun commento: