mercoledì 18 dicembre 2013

La migliore offerta


Devo ringraziare Dina, per avermelo passato via Dropbox, e Marco, per avermi incoraggiato a vederlo, nonostante Dina mi avesse detto che fosse triste.
L’ho trovato bellissimo, triste, forse, ma nemmeno tanto. Adoro Geoffrey Rush. Che voce meravigliosa. Il suo personaggio poi, il bisbetico che lentamente si scioglie, si rivela, si espone e cade, non può non riscuotere tutta la mia simpatia. Un uomo nella sua fortezza, che segue la sua strada, per paura o per convinzione, poco importa. Un esperto eccellente, con una passione segreta, che lo nobilita al di sopra della disonesta astuzia con cui si procura il proprio piacere. Sì, dico lo nobilita, perché la passione nobilita sempre, quando non fa del male a nessuno. E questo uomo che pare aver trovato la sua pace, se non la sua felicità, viene trascinato fuori dalla sicurezza delle sue mura, e non tanto derubato dei suoi averi, quando rapinato del proprio equilibrio e della propria solitaria sanità. I can relate.
Una ossessione solitaria che diventa una ossessione per una persona e proprio nel momento in cui sembra risolta e destinata ad un happy ending, ecco che la terra scompare sotto i piedi, chi si ama si scopre ben diverso, un falso, un inganno, una facciata. E l’unica cosa che rimane è l’insensato desiderio di non essersi sbagliati, che no, quella persona non può aver mentito, quel gesto, quella frase, non posso essere stati simulati.
Caro Mr. Oldman, tutto passa, prima o poi ci si accorge che davvero è stato tutto un inganno e che l’unica cosa da fare è buttare dietro le spalle anche i momenti bellissimi che sembravano veri, ma che, alla prova dei fatti, erano solo elaborate (e malvage) finzioni.

Tornatore, chapeau.

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