martedì 17 aprile 2012

I luoghi dell'anima



Ieri e' stata una domenica speciale.
Una di quelle domeniche in cui diventa facile fare tutto, perche' sembra che siano le cose che ti portino e tu non debba fare piu' nessuna fatica a discriminare discettare meditare. Che sia il portato di tante elucubrazioni, che sia una combinazione di circostanze, che sia che la misura sia colma o che sia che improvvisamente tutti i fili elettrici si connettano insieme, ti trovi a fare cose che sembravano infinitamente difficili una notte prima. Qualcosa fa clic, si dice, no?
E' stato un attimo trovarmi in strada verso l'Afsluitdijk, come un lemming che corre senza sapere perchè, ma con una determinazione estrema e testarda.
La Diga di Chiusura è un luogo di simboli, il Mare del Nord da una parte, il Mare del Sud dall'altra - che non è più mare, ma lago e si agita sotto il vento gelido e instancabile. Parcheggio e attraverso il ponte sull'autostrada: è difficile rimanere in equilibrio, le raffiche sono così forti che a malapena si sta dritti, temo che il telefono che uso per fotografare mi sfugga dalle mani. Ma è un vento buono, che porta via le incertezze e le paure, che ripristina la chiarezza e la coerenza con me stessa. E' freddo al punto che le mani sono congelate, scendo un attimo a vedere il Mare del Nord, ma è impossibile rimanere a lungo, davvero le condizioni sono estreme. Le nuvole sono uno spettacolo straordinario: schiere in successione, basse nel cielo, ma baciate dal sole. E' uno scenario glorioso.
A malincuore torno in auto - mi sono comprata un sandwich, una bibita, lungo la strada. Me li consumo al riparo dal vento e dal freddo e poi riparto.
Torno a casa passando per paesi frisoni deserti, vedo le Sfingi di Huizen sfilarmi accanto, arrivo a casa confortata e piena di speranza. Esistono luoghi così, che ti regalano energia per il solo fatto di esserci. Dovevo ricaricarmi un po', riprendere fiducia, uscire dall'ombra, liberarmi da una ragnatela di insincerità che mi stava lentamente avviluppando e tornare ad essere me stessa.
L'Afsluitdijk mi ha accolto di nuovo: qui si chiude, e ti proteggo io.




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