sabato 14 aprile 2012

La gloria del sabato


Stamattina sveglia presto. Siobhan mi ha dato appuntamento per un caffè alle 9,00 nella clubhouse, ci aspetta un giretto sul Par 3. E' una bella giornata: ci sono nuvole pannose e nuvole scure che passano veloci, ma troppo lontane, sul basso cielo olandese, per farci ombra. Ci facciamo quattro chiacchiere parlando di lavoro e di golf, vogliamo tutte e due fare presto l'esame e in un certo senso siamo complici nell'affrettare il momento che i nostri pro continuano a procrastinare.
Qualche palletta al range e poi via sul percorso. Una vera gioia. Mi propongo subito come marcatrice, più per il gusto di impegnarmi a contare i colpi (sono un disastro nel tenerli a mente) che per fare una vera competizione. Comunque sia, incominciamo alla grande con due par sulle due prime buche. Un inedito, la compagnia stimola entrambe. Che piacere andarsene per il campo, senza pressione, ma anzi con la sensazione di poter davvero competere, dato che il nostro livello è più o meno il medesimo. Terminiamo il giro in perfetta parità: 38 colpi (fossimo state brave brave, sarebbe dovuti essere 27 o meno, ma...). Ci facciamo un the sulla terrazza al sole: certamente proveremo a fare l'esame insieme, dipenderà molto dai nostri calendari così complicati. Lei era Milano questa settimana, io sono a Londra la prossima, ci scambiamo anche le città di precedente residenza. Siobhan va a casa, io mi faccio un altro giro, per il puro piacere di picchiare palline, al sole.



Nel pomeriggio, giro in bici per Utrecht. Nerboruti vogatori competono su barche massicce lungo il Singel, la gente è seduta ai tavolini dei caffè nel curioso modo olandese, tutti faccia alla strada, per assorbire il sole e guardare il passeggio. Poco male se il proprio interlocutore è seduto accanto, mica si parla, ci si limita a crogiolarsi. Le strade sono piene. la gente fa shopping, gruppi di turisti seguono la guida. Approfitto di un'offerta e mi accaparro un Abbraccio Gratis: tre studenti offrono Gratis Knuffelen ai passanti. L'organetto meccanico suona il motivo del Ponte sul Fiume Kwai, gruppetti di studenti cantano in mezzo alla strada, in cori improvvisati. Il carillon della torre del Duomo si fa sentire nonostante il brusio dei passanti.

In giorni come questi, mi sento così piena di energia che mi pare di poter portare l'intero mondo sulle spalle. Mi sembra di avere una tale carica di amore, voglia di vivere, gioia da non saperla trattenere, da volerla condividere con chi non la sente... in verità, dovrebbero inventare degli accumulatori per la gioia, per poterne stivare un po' per i momenti bui, quando invece mi pare di essere sola al mondo e perennemente in salita come Sisifo. Ma oggi, mi sento così e mi ripeto con convinzione, come se fosse un mantra portentoso o un desiderio sul punto di realizzarsi: Domani sarò amata, domani sarò amata, domani sarò amata.

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