venerdì 8 febbraio 2013

Un passo alla volta

Il ginocchio migliora? lo voglio credere. Sicuramente non mi sento più confinata al sofà, cammino un po' più spedita, salgo le scale quasi normalmente e comincio ad azzardare qualche gradino in discesa. Mi sono comprata una ginocchiera, non proprio un tutore, e la indosserò lunedì prossimo, quando conto di muovere qualche passo in palestra. Di andare in giro in bici non se ne parla, fa ancora un freddo porco e la neve è sempre in agguato: in una notte tutto si imbianca e, anche se si tratta di spolverate, il ghiaccio mi preoccupa sempre. In bici d'inverno, proprio no.

In compenso, in questa settimana, ho tante cose da fare. Aspetto la bozza di proposta dall'avvocato - non che abbia fretta. Sarebbe bello chiudere la questione Lavoro Vecchio in fretta, visto che la questione Lavoro Nuovo richiederà ben di più, ho già visto il trend. Non vorrei sembrare frettolosa, ma è evidentemente che arrivare a fare un colloquio di questi tempi è davvero una sfida in sé, figuriamoci poi trovare una alternativa accettabile.

Mi sto domandando in effetti che cosa davvero mi farebbe piacere fare - tutte le risposte puntano lontano da quello che ho fatto finora e questo non aiuta a vedere con favore l'occasionale posizione di project manager o auditor che si trova sui siti internet. D'altra parte, come trainee sono un po' passatella, mi conviene cercare qualcosa nell'ambito del noto, magari più vicino a casa o con un minore impegno di ore, tanto per dare un bel twist a favore della mia vita privata. E' ovvio che questo significherebbe guadagnare di meno, ma se penso di guadagnare lo stipendio attuale continuando a frequentare vermi come il mio capo (direi che lui si qualifichi agilmente come un super-verme), sento già lo stomaco stringersi. Quindi contemplo con favore l'ipotesi di avere di che risparmiare un po' meno ogni mese, pur di godere di una qualche forma di umana relazione con i colleghi.

Oggi alla prima lezione ufficiale di flauto ho imparato il DO alto. Ho una settimana davanti per fare esercizio, ma la meta è già segnata: per la fine dell'anno vorrei riuscire a suonare un pezzetto facile di Bach o di Mozart. Solo l'idea mi entusiasma! Sono ancora alle cose di base, come riconoscere la quantità delle note o riuscire a tradurre in italiano espressioni come slur... ma diciamo che la motivazione non mi manca.
Il flauto traverso è una macchina straordinaria: complesso, ma affascinante. Sicuramente lo strumento giusto per un ingegnere musicista.


Guardo con entusiasmo alla mia prossima discesa in Italia, a marzo. Prima di tutto mi auguro di essere già fuori dalle secche del Lavoro Vecchio e di aver ancora meglio recuperato la mobilità del ginocchio. Se tutto va secondo i piani (o il Piano), potrò giocare a golf un paio di volte con il mio golf buddy italiano, in posti che potrebbero aspirare ad essere nella lista dei Golf Rounds Memorabili, arbitrerò i Campionati Italiani e rimarrò a Roma il tempo necessario per visitare i Musei Vaticani e per rivivere le Scene da... Vacanze Romane. Ecco, sarà proprio una vera vacanza, oserei dire.

Comunque, la strada per arrivare a marzo è ancora lunga: di mezzo ci sarà la riunione per il lancio della Sezione di Utrecht degli Italiam Professionals Netherlands, il festeggiamento per il compleanno di Alex, che faceva parte della Nazionale olandese di Kendo e che sta per avere il suo primo bimbo, un giro di golf ospite della mia golf buddy Siobhan, un torneo da arbitrare e una cena di festeggiamento per il settimo dan passato da Mark (ottima occasione per portare qualche bottiglia di bollicine e per fare un brindisi di compleanno)... nonchè altre lezioni di flauto traverso, sessioni di meditazione Zen...

Un passo alla volta, no?

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