mercoledì 7 marzo 2012

Tutto da rifare

Guardo il mio giardino sotto la pioggia. Povero giardino mio, quanto ti ho trascurato, ultimamente... i rami potati sono ancora in mezzo alla pavimentazione. Il vaso di terracotta che ha fatto tanta strada da Legnano per farsi rompere dallo stupidotto delle finestre, è lì, in due pezzi. L'aiuola grande è glabra: nè le fragole, nè la buglossa sembrano aver resistito a questo inverno spaventoso. Il rosmarino si è seccato, la lavanda ha tirato gli ultimi, la passiflora pende rinsecchita dal traliccio, l'ulivo ha perso tutte le foglie. Unici segni di vita, mazzi di crochi viola che spuntano qua e là, mai piantati da me: sono dei sopravvissuti di proprietari precedenti. I tulipani e i narcisi stanno buttando le foglie, ma per ora sono solo cespi di verdura sulla pacciamatura. I merli hanno sparso i pezzetti di corteccia ovunque. Lungo le fughe delle mattonelle crescono tutte le erbacce del repertorio botanico.
Povero il mio giardino... ti ho usato un pochino per fare il mio golf club, ma non ho fatto niente per te, quest'anno. Sei paralizzato, vuoto e desolato...
Mi rendo conto quanto io e lui, il giardino, ci si somigli, in questo momento... posso solo dire, che banalità, arriverà la primavera - e soprattutto il progetto di ristrutturazione che il papà di Fleur tiene nel cassetto. Ho detto che dopo aver chiuso la pratica dell'auto, sarei passata al giardino. L'auto arriva il 20 marzo, in anticipo sui tempi. Che il momento della rinascita sia imminente? Ma sì, cerchiamo di vederla così.

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