giovedì 9 dicembre 2010

San Paolo del Brasile, di nuovo (un post per Rossana)



Diciamo che San Paolo e' un gusto acquisito. Ci sono stata gia' tre volte: la prima ad agosto del 2009, a vedere i Mondiali di Kendo, ed e' stato scioccante. L' idea di muoversi perennemente sotto sorveglianza, di essere accerchiati da luoghi infrequentabili, di doversi circondare costantemente di filo spinato, vero o virtuale, non mi aveva certo fatto impazzire di gioia. Oltre a questo, il fatto che San Paolo fosse del tutto diversa dallo stereotipo del Brasile godereccio che tutti abbiamo in mente mi aveva davvero delusa. Dove sono le Oba Oba (che in verita' saltarono fuori durante il Sayonara Party)? Dove e' la samba? La spiaggia? (San Paolo NON e' sul mare). Insomma, un primo impatto difficile.

La seconda volta, stranita dal jet lag, in arrivo dal Giappone e in partenza per il Cile... beh, non e' stato facile apprezzare il genius loci. I colleghi molto carini - ma anche molto preoccupati per la tua incolumita'... ti vengono a prendere, ti scortano indietro - per fortuna l'hotel e' un bel rifugio, ma vengono comunque dei dubbi. Come si fa a vivere cosi'? i grattacieli scrostati, la gente che dorme per strada, il traffico opprimente... ehi, quando si parte per Santiago?

La terza volta, per ben dieci giorni. Inizio di estate: fa caldo, ogni tanto pioggia torrenziale che trasforma la Marginal in un toboga carico d'acqua. Ma pian piano cominciano ad emergere i lati redimenti.
Intanto il cibo buono. A pranzo si va al self-service: una formula molto diffusa: scelta amplissima, ti riempi il piatto, che viene pesato... il cameriere viene al tavolo per le bevande, poi per il dolce, ecco, un altro tripudio, fra cioccolato , frutta, doce de leite...
No, la gente di San Paolo non e' bella. Sara' il mix in generale o in particolare i troppi Italiani denutriti fra gli antenati, i Paulistani (diversi dai Paulisti, che sono gli abitanti dello Stato di San Paolo) sono bassetti e bruttini... ma quanto si tratta di uscire alla sera - per chi se lo puo' permettere - non si fanno mancare nulla. Macchinoni, ristoranti di super-lusso, feste in hotel...i ricchi di San Paolo vivono una vita a 18 carati. I loro quartieri residenziali hanno la sorveglianza alle strade di accesso. I muri alti, coronati di filo spinato, lasciano intravvedere case e giardini da Architectural Digest. Probabilmente, ostentare tante misure di sicurezza deve essere una specie di perverso status symbol.
San Paulo ha le vie dello shopping - le avevo gia' viste nel 2009. Le firme note danno un senso di sicurezza... ci si avvolge nel gia' visto e ti sembra di essere in una qualunque metropoli europea o americana. Avenida Paulista e' il salotto bello di San Paolo. Il Museo di Arte (il MASP) ospita una bellissima collezione di dipinti europei (dal Rinascimento agli Impressionisti, da Van Gogh a Rembrandt, da Boldini a Modigliani).



La Livraria Cultura e' una libreria spettacolare, fornitissima e frequentatissima, giusto di fronte al museo.



Gli addobbi di Natale a trenta gradi sembrano bizzarri, ma sono un altro segno di opulenza.



Che cosa ci si puo' regalare a San Paolo? Io mi sono comprata un dizionario Zanichelli Italiano - Portoghese. Non proprio romantico, ma utile. Si stenta a trovare un souvenir convincente. Nel mercatino dell'antiquariato sotto al Museo si trova di tutto - porcellane, statue di santi, monete, persino una statua in bronzo di Alberto da Giussano - qualche Legnanese e' passato di qui!



Sicuramente, tornero' con curiosita' a San Paolo, non tanto perche' sia bella, o sicura (e di certo, non lo e'), quanto per la promessa di incredibile, smisurato sviluppo di cui tutti parlano. Fiumi di prosperita' stanno per abbattersi sul Brasile - e sulla sua locomotiva economica, San Paolo. Forse, come e' accaduto nei paesi dell'Est, il denaro portera' il desiderio di vivere nella bellezza e nella pulizia, di ritrovare una dignita' perduta o forse mai avuta. Le vecchie case in stile manuelino che rovinano agli angoli delle strade forse saranno restaurate e recuperate. I grattacieli perderanno la patina usurata e sciatta. Le torme di personale a basso costo verranno impiegate per ridare sicurezza e lustro ai luoghi pubblici e non solo alle enclaves private... Chissa'. Magari tutto questo accadra' presto. E San Paolo sara' come una pianta tropicale che tornera' a fiorire di colori esotici e a profumare di vaniglia.

http://it.wikipedia.org/wiki/San_Paolo_(citt%C3%A0)

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