venerdì 10 dicembre 2010

Distorsioni temporali

Deve essere stato il jat lag. O forse l'atmosfera natalizia. Oppure il fatto di aver saltato a piè pari Sinterklaas (cosa gravissima per una olandese di adozione), barattandolo per le delizie termali della Toscana. Fatto sta, ho completamente dimenticato di postare il mio viaggio a Denver. Oddio, non che ci sia tanto da dire: per quello che ho potuto vedere, il Colorado è un posto VUOTO. Praterie ingiallite, non un albero in vista (siamo a 1600 metri di altezza, tutto sommato), montagne lontane che si imbiancano di neve o che spariscono nella foschia. L'ufficio è situato in periferia - e non abbiamo davvero spaziato granchè... ma dato che il mio capo è un maniaco del basket (due figli adolescenti che giocano, uno futuro membro della Nazionale olandese, lui e la moglie nella gestione della società), è stato inevitabile fare l'unica cosa interessante che si possa fare costà: una bella partita dell'NBA, Denver Nuggets contro New York Knicks. Non ci ho pensato un secondo, ovviamente io ero tutta per i Knicks, per una serie di ottime, ottime motivazioni. Un po' per Sex and the City, un po' perchè un ingrigito Mike D'Antoni allena, ma sopratutto perchè Danilo Gallinari ci gioca. C'era più Italia nei Knicks di quanta se ne potesse trovare nei Nuggets, se si eccettua il nome, Carmelo, dell'eroe locale (Anthony).
I miei ricordi baskettari sono limitati, per quanto ci sia sempre stata contiguità fra me e il basket. Non so se sia opportuno specificare il tipo di contiguità, in ogni modo qualche partita a Piazza Azzarita mi è riuscito di vederla. Il Salotto Buono del Basket Bolognese... uh, glorie perdute nella nebbia, ahimè! Il Palazzo era sempre pieno murato e il tifo feroce. Tutto era in bianco e nero: si andava per la partita e solo per quello si soffriva o si gioiva.
Il basket NBA? tutta un'altra cosa. La gente fa il tifo se glielo dice il conduttore, si mangia si beve si canta, si fanno i giochini con il pubblico. Ad ogni intervallo ed ad ogni time out, la sicurezza entra in campo, gli allenatori vanno sotto al canestro a parlare (non potrebbero starsene alla panchina da brave persone?) e frotte di performers saltano, ballano, buffoneggiano nel resto del campo. Ehi, cosa siamo venuti a fare qui, esattamente? ah, sì, a vedere la partita. I grandi NBA segnano tanto, ma sbagliano anche tanto. I Knicks hanno perso per soli due punti (120 -118), Gallinari ha fatto la sua parte, Carmelo si è messo in mostra come ha potuto (si dice sia in cerca di un altro ingaggio), tutti hanno mangiato e bevuto e riso. Tutti a casa, o in hotel.





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