sabato 11 dicembre 2010

La felicità nuoce gravemente alla salute


Ecco, ci sono ricascata. Dovrei ormai sapere che effetto mi fa Utrecht di sabato pomeriggio, per giunta sotto Natale. Mi faccio una bella passeggiata sbirciando nelle case illuminate, mi confondo fra la folla che cerca i regali, respiro il profumo degli abeti al mercato dei fiori, guardo le luminarie, ascolto l'organetto meccanico che suona a tutto volume "Happy Christmas (War is over)" di John Lennon. Ah, beatitudine. Ma io abito davvero qui? Ma come mai questo posto mi piace così tanto? Questo è un aspetto che mi sfugge ancora, in fondo gli esseri umani hanno due gambe e due braccia pure qui, il tempo è più infelice che in Italia, eppure, eppure... Arrivo a casa e metto su un CD di Maria Callas, me lo godo come se fosse un Barbaresco di Gaja: pura beatitudine, appunto.
Uno dei vantaggi dell'invecchiare (io uso spesso questa parola, INVECCHIARE, anche se a tanti dà fastidio) è che, se anche non si migliora, almeno ci si impara a conoscere. In fondo, la mia specialità è quella di riconoscere gli schemi ripetitivi e individuare le incoerenze (non per nulla A Beautiful Mind è uno dei miei film preferiti...), quindi mi riesce facile oramai alzare le orecchie quando MI vedo comportare in un certo modo. Come dice Spock in un famoso episodio ("Corte Marziale"), "Non c'è bisogno di vedere un martello cadere, se lo lasciamo andare su un pianeta a gravità positiva, per sapere che cadrà - e gli esseri umani non sono talvolta diversi dagli oggetti inanimati", quindi mi faccio sorridere da sola quando mi ascolto pensare e ragionare in modi riconoscibili, che portano poi sempre alla stessa conclusione. Il trucco è non darsi retta: tenere i piedi saldamente per terra ed evitare di farsi prendere da entusiasmi fuori luogo. Magari ci si diverte di meno, ma forse si campa di più.
Ma ora mi pare di essere in paradiso, e me la godo.

1 commento:

LadyJack ha detto...

"La felicità esiste... ne ho sentito parlare" (G. Bufalino)