venerdì 1 agosto 2014

Scollinando precipitosamente

Quante cose sono successe dall'ultimo post. Mi meraviglio io stessa.

Non ho scritto dei due giorni passati vicino a Nara, a casa dei genitori di Sato-san. Non proprio una famiglia comune, visto che il padre è un abate di un monastero Soto Zen e oltre ad aver assistito ad una cerimonia celebrata durante il locale matsuri (shintoista, peraltro), ho potuto praticamente abitare nel tempio (casa e tempio sono tutt'uno!) e avere una sessione di zazen in totale esclusiva. Ho provato per la prima volta il kyosaku e devo dire con una certa soddisfazione che ero meglio preparata io del collega e figlio, il quale ha avuto le gambe paralizzate per una buona mezzora dalla fine della pratica.

Io, l'abate Sato e il collega Sato
L'ospitalità ha incluso deliziosa conversazione (in inglese!), doni, pasti, giri turistici, pernottamento, persino i biglietti del treno. Quello che è stato meno esaltante è stato il crescente dolore al dente, che, per quanto dominato abbastanza bene dagli antidolorifici, mi ha indotto a prendere una mezza giornata di permesso (ovviamente non retribuito) il giorno seguente e a fiondarmi con una certa trepidazione dal dentista anglofono raccomandato da un blog... come dire, un salto nel buio. E se questo parlava inglese , ma era tipo il dentista della Piccola Bottega degli Orrori?
Fortunatamente il dottor Makimura non ha niente di orrifico, ha uno studio con tre poltrone, almeno tre assistenti ed una certa clientela, vista la difficoltà di piazzare un appuntamento a seguire.
L'inizio con lui non è stato promettente, perchè infatti nulla di visibile lasciava capire cosa stava accadendo. Una bella panoramica ai raggi X (radiografie fatte, e pagate salate, in Olanda ad aprile non avevano mostrato nulla) non sembra illuminare. Dopo qualche tentativo andato a vuoto (stavo già pensando, vado a casa e in due giorni il male a furia di ipubrofene va via da sé?), il breakthough.
Morale della favola, mi trovo con un dente in via di devitalizzazione, sul quale dovrà ancora intervenire (spero per una ultima volta). Il dolore è sparito nel momento in cui ha cominciato a trapanare. il dente a quanto pare era già bello che morto, ma era l'osso infiammato a dare dolore. Ma che bella storia. tre giorni di antibiotici, una salassatina che non dispero di farmi parzialmente rimborsare dall'assicurazione olandese e un paio di appuntamenti già fissati di qui a metà agosto.
Perchè comunque va detto, che siamo in pieno countdown.
Tornerò in Olanda il 3 di settembre, contenta di tornare, ma già certa di sentire nostalgia del Giappone e della mia vita qui il secondo stesso che metterò piede a Schiphome.
Ho così tanta gente da rivedere, così tante cose da fare, così tanti posti da visitare, che il dolore non sarà poi così grave. Quando poi comincerà a riacutizzarsi, sarà già ora di tornare per il Taikai e per il Campionato del Mondo, sarà come non essere mai partita, dico io.
Un dettaglio trascurabile, il mio prossimo lavoro? Sono decisamente ottimista, per una serie di fondati motivi, ma anche perchè quest'anno è servito a chiarirmi, in modo incontrovertibile, quali siano le mie priorità -attuali - sia in termini di vita, sia in termini di lavoro. E non mi pare affatto poco.

Domani Tokyo in giornata, per fare due ore di allenamento e due ore di chiacchiere fra amici.
528,3 km più 528,23 km,  tanto ci pensa lo Shinkansen Nozomi.

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