sabato 12 maggio 2012

Fusi orari come noccioline

Ecco, torno da Giappone e subito riparto per il Cile. Esaurito il Cile, via per il Brasile. Poi torno, poi riparto. Tutto questo mi piace, e' esattamente come ho sempre desiderato la mia vita professionale, in movimento - e non da Genova a Trieste: da Amsterdam a Dubai, a Hong Kong, a Sao Paulo. Cosi' la sognavo, cosi' la sto avendo. Sta succedendo ora, e quindi non sto nemmeno a pizzicarmi: sto avendo la vita che desideravo.
Ovviamente, tutto questo non basta. Sono molto eccitata all'idea dell'esame di settimo dan imminente - qualunque sia il risultato. E' una meta a cui aspirare, che mi permettera' di mettere in circolo energie sempre nuove, di affrontare sfide e cambiamenti.
L'esame di golf e' anche alle porte - a questo punto, non puo' mancare tanto, se non avro' una data presto, faro' un triplo salto mortale e cerchero' di tesserarmi in Italia e di fare fare l'esame costa'. Basta 9 buche, voglio la cosa vera. E' comunque un altro stimolo, un pensiero che mi da' un brivido di piacere.
Eh, ma insomma, che altro mi manca per essere smisuratamente felice?
Mi manca, mi manca. E quanto piu' sento che mi manca, quanto piu' mi arrabbio con me stessa. Vorrei che non mi mancasse piu', ma poi sarebbe peggio, perche' mi mancherebbe non il cosa (o il chi), ma il come...
Il dannato come: ma fa tutta la differenza.

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