Ultimamente mi ritrovo spesso a ragionare (diciamo, meglio, a conversare) con persone della mia età che improvvisamente scoprono la loro seconda pubertà.
I matrimoni, in crisi da anni, vanno a pezzi, i figli grandicelli sono già diventati abbastanza indipendenti ed antipatici da non costituire più il collante di un' unione che traballa: e via che si prende atto che un rapporto si è esaurito.
Bene, nulla di sorprendente, succede. Ma quello che mi lascia a bocca aperta (non uso quella parola orrida, basita) è la maniera in cui i neopuberi si riimmergono nel gioco delle coppie, certamente alla ricerca di conforto e soprattutto di una commodity che quasi certamente il matrimonio in crisi non riusciva più a fornire con la stessa temperatura dei primi anni felici: il sesso.
Personcine perbene, al limite del noioso, diventano dei Caligola o delle Messaline, non tanto per via della propria carica di non più repressa libido, quanto per l'assoluta mancanza di scrupoli nel maneggiare i propri e gli altrui sentimenti. Ecco, questo davvero mi lascia stupefatta.
Come se gli anni di frustrazione ed infelicità avessero armato la mano dei neopuberi, eccoli avviarsi con gioiosa noncuranza per le vie impervie del corteggiamento (dovrei usare il termine rimorchio?), buttando ami e recuperando lenze – o meglio ancora usando intere batterie di palamiti.
Individui che non mentirebbero nemmeno al lavavetri al semaforo, diventano improvvisamente prodighi di promesse immantenibili; onesti padri di famiglia si scoprono, con un certo compiacimento, estensori di lusinghe ingannatrici; casanova in rodaggio, a proprio agio nel nuovo ruolo di maciullatori di cuori, si fanno assolvere dall'amico di turno, che per qualche strano caso del destino, in questa epoca storica disgraziata, sembra avere un consiglio solo: ma sì, lasciati andare, vai fino in fondo, è giusto a questo punto della tua vita....
E a questo punto della loro vita, i neopuberi infliggono e si infliggono tutte le delusioni sentimentali che saggiamente avrebbero evitato da adolescenti, non essendo più protetti dall'ala della timidezza o dalla barriera dell'acne.
Dove è finita l'antica prudenza? La gentile riservatezza, il rispetto dei sentimenti altrui, la sofferenza silenziosa di chi spera di essere ricambiato? Tutti si buttano nel pantano senza sapere nemmeno se vogliono nuotare o semplicemente sollevare degli schizzi, ma soprattutto senza domandarsi più: che cosa vuole questa persona davanti a me?sta giocando il mio stesso gioco o non ha proprio voglia di giocare?
Il gioco delle coppie diventa un atto solitario: una rivincita sulla fallimento della propria vita matrimoniale, un recupero per i troppi anni di sesso “solo-quando-i-bambini-sono-dai-nonni”, un desiderio di dimostrare a sé stessi che ce la si può ancora fare. Allora via alle avances purchessia, alla caccia indiscriminata, e ovviamente alla fuga precipitosa.
E se esistesse qualcuno che ancora volesse fare sul serio, a chi dovrebbe rivolgersi? Ai trentenni? Non c'è dunque da meravigliarsi del fenomeno delle cougars, le leopardate che intrattengono relazioni con uomini più giovani. In America sono già una potenza, un gruppo socialmente riconosciuto. Demi Moore dovrebbe mettere su un'agenzia di consulenza – in fondo la sua storia tiene botta...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento