Due settimane in Giappone e, oserei dire per la prima volta dal 2005, nemmeno una scossarella (nel 2005 almeno 3 in 10 giorni).
Dovevo venire in Cile per prendere la mia razione di terremoto - un gentile tremolio, ma all'ottavo piano dell'ufficio si e' sentito.
Domani si chiude - era ora, ho voglia di casa mia, anche se ci staro' una sola notte, perche' da domenica a martedi' partecipero' ad un corso al Marriott vicino a Schiphol... poi c'e' Atene, poi c'e' Bologna, poi Braunschweig, poi Francoforte...poi riposo... poi Milano e Denver e finalmente le vacanze, in Cornovaglia.
In questo momento avrei voglia di essere gia' a casa, ma invece dovro' affrontare la levataccia, la lotta con la mia Mastercard che si rifiuta di collaborare (seguita a ruota inesplicabilmente dalla mia Visa), la riunione con il management cileno, la corsa in aeroporto, il volo interminabile fino a Madrid e poi l'attesa per arrivare ad Amsterdam... uff, mi metto a dormire dopo questa tirata!
Sono ancora inquieta, quando non sono massacrata di lavoro o di stanchezza. Dovro' inventarmi qualcosa per trovare un rimedio, il moto perpetuo occupa la mente, ma logora.
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1 commento:
"Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati."
Gore Vidal questa l'ha scritta per te...
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