Un passaggio per un pisolino in hotel è stato comunque necessario, ma nel pomeriggio Adriana è passata a prendermi, e con Giuseppe siamo andati nella parte “vecchia” di Dubai, sulle rive del Creek, a visitare prima il mercato del pesce e della frutta, poi il souk dell'oro, per poi finire a comprare pashmina multicolori in un negozio ed incenso da bruciare in un altro. I commercianti sono indiani o iraniani, comunque gli autoctoni sono pochi e per questo motivo non si può fare a meno di osservare subito come il tessuto di questa società sia estremamente variegato. Ma sulle riflessioni sociologiche, mi perderò più sotto.
In barca siamo passati da un lato all'altro del Creek, e quando ormai l'ora cominciava ad essere tarda (e l'arietta freschetta), siamo andati a cena. Un bel ristorante libanese, dove ho provato per la prima volta una bevanda che davvero mi intriga: l’ayran: yogurth, latte e sale. Inusuale, ma davvero piacevole. Al termine della cena, siamo tornati verso le luci di grattacieli e finalmente sono andata a letto.
In barca siamo passati da un lato all'altro del Creek, e quando ormai l'ora cominciava ad essere tarda (e l'arietta freschetta), siamo andati a cena. Un bel ristorante libanese, dove ho provato per la prima volta una bevanda che davvero mi intriga: l’ayran: yogurth, latte e sale. Inusuale, ma davvero piacevole. Al termine della cena, siamo tornati verso le luci di grattacieli e finalmente sono andata a letto.
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