lunedì 4 aprile 2011

Primavera? se proprio non se ne può fare a meno...




Ho scritto in passato: odio l'estate. Non posso a questo punto dire: odio la primavera, perchè significherebbe odiare il 50% dell'anno. Non è uno stato d'animo in cui desidero cullarmi. D'altra parte non mi sentivo pronta per la primavera, quest'anno, come se avessi un vago presagio. Non è affatto iniziata bene, sono di cattivo umore e mi sveglio ogni mattina con un incubo diverso. L'altra mattina mi svegliavo e mi trovavo abbracciata ad un orso - dovevo sgattaiolare da quell'abbraccio pericoloso, mentre cumuli schiumosi di colla intorno mi impedivano la fuga. Stamattina risalivo gattonando un torrente schiumoso popolato di vermi tricipiti. No, la primavera non mi fa bene.
Tuttavia, il pruno del vicino è in fiore, i tulipani stanno spuntando e si aprono alle lunghe ore di luce. I narcisi, i muscari, le primule, le viole del pensiero... gli olandesi che popolano i caffè, tutti rivolti al pallido sole, come se fossero girasoli... non posso mica dire che tutto questo non mi piaccia! Quindi devo rassegnarmi, non ero pronta, ma la primavera è arrivata lo stesso. Mi metterò il cuore in pace.
A White Plains potrei trovare ancora la neve, per quello che hanno detto i colleghi costà. A Kyoto maggio è il più bello e dolce dei mesi - non vedo l'ora di godermi un paio di giorni di ozio (anche se sarà dura, avendo tante occasioni di pratica a portata di mano...), camminando per i parchi o per Pontocho. Mmm, vedi, basta trovare i giusti argomenti e anche questa primavera iniziata con così tanto cattivo gusto comincia a prendere un'altra piega. Ecco, andiamo avanti così.


3 commenti:

Chiara ha detto...

La primavera sa essere crudele (non citerò "Maledetta Primavera", ma insomma...), e il guaio è che dipende proprio dalla sua bellezza, che stride con i sentimenti interiori. D'altra parte, il malumore sarebbe meno "malo" se fuori fosse brutto e freddo?

LadyJack ha detto...

Se abiti dalle mie parti non puoi fare a meno di odiare primavera ed estate, ovvero quelle stagioni che portano all'aperto tutti i rompicoglioni che durante le altre stagioni esistevano lo stesso, ma almeno stavano in casa propria.
Poi mi puoi fare l'elogio bucolico del risveglio della natura, delle sere che intiepidiscono lente e sornione, delle vacanze che ritemprano fisico ed umore... Per me però, tutte palle.

Anonimo ha detto...

La primavera andrebbe abolita per decreto, parola di allergico.