Domattina si parte. Bagagli chiusi, stasera un paio di birrette e un bel gelato di Roberto insieme a Fleur. La temperatura è ideale per uscire in bici e i caffè di Utrecht sono strapieni. Fleur è tesa per gli imminenti Campionati europei, io sono tesa per via della partenza. Dopo la seconda birra siamo tutte e due più allegre e rilassate, non c'è niente di meglio di una Weizen (o due). L'atmosfera prefestiva poi è palpabile, io vivo qui, mi dico, ma mi sembra già di essere in vacanza.
Domani sarò in vacanza sul serio, ma ovviamente prima c'è la prova del viaggio. Non ho mai volato Air France sul Giappone, speriamo di non avere sorprese, mi sentirò a posto quando sarò arrivata a Parigi e sarò a bordo della coincidenza.
Da domani so che la mia testa sarà tutta diretta al Giappone, ai miei amici laggiù, al kendo, alla mia gara. Non che il lavoro mi stressi, anzi, ma certo tornare alle basi aiuta sempre. Dal momento che io mi considero una kendoka che fa l'ingegnere e l'auditor, e non viceversa, si capisce perchè questo sciacquare i panni nel Kamo (il fiume di Kyoto) sia così importante per me: riportarmi a quello che è davvero parte di me mi aiuta a togliermi di dosso il superfluo, il posticcio, l'illusorio. Accidenti, mica poco.
What's in my backpack?
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