Probabilmente sono una che i guai se li va a cercare. Adesso devo anche fare i conti con il senso di colpa per aver abbandonato al suo destino l'eroina del mio blog letterario. Me la vedo là, tutta sola, poverina, lei così bisognosa di attenzioni. Chi andrà a leggerla e come sarà andata a finire la sua storia che non sono riuscita a terminare? I personaggi esistono oltre l'idea dei loro creatori?
Sì, sono colpevole, ho perso l'ispirazione e così sto lasciando la mia amica alla deriva, dispersa fra i mille blog di Blogger. Eravamo così diverse, eppure mi faceva molta simpatia. Avevo trovato foto sul web che avrei voluto postare, perchè un po' le assomigliavano o perchè parlavano della sua vita come l'avevo immaginata. Adesso tutto sarà congelato nel tempo e chissà che cosa mi riuscirà a dire ancora, quando, in un futuro chissà quanto lontano, mi ricorderò di andare a leggere la sua storia?
Le amicizie finiscono, gli amori finiscono (quelli in genere muoiono in culla), anche le relazioni letterarie finiscono. Se solo non mi sentissi così in colpa ...
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2 commenti:
Senti, direi che la vita reale genera già un numero sufficiente di sensi di colpa, senza bisogno di andarsene a cercare altri nei confronti di personaggi immaginari...
Invece capisco la sensazione di venir meno a un impegno che si era presi con se stessi, o anche la sensazione di lasciare una cosa incompiuta: io ho sensi di colpa per libri che comincio e non finisco di leggere, pensa te...
Assolutamente sì: i personaggi vivono indipendentemente dai loro autori. Per verificarlo, leggiti i libri di Jasper Ffforde!
Quindi tacita il senso di colpa: la tua eroina è ancora che là che fa cose a tua insaputa.
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