Questa citta’ ha strani effetti sulla psiche. L’opulenza forse da’ questo brivido a chi e’ abituato a stili di vita piu’ modesti, come me. Forse perche’ tutto pare costare pochissimo (il cibo, I taxi, le shinai), forse perche’ il panorama e’ cosi’ straordinario, viene da domandarsi se questo non sia davvero il centro del mondo. Francamente, credo proprio che lo sia. La scala di tutto qui e’ inimmaginabile. Gli americani fanno le cose in grande? Robetta, davanti allo stile cinese. Non va dimenticato che il termine di paragone per gli yankees e’ la New York dei Rockefeller… per I neoricchi cinesi l’ispirazione deve essere la Cina degli Imperatori. La sofisticazione, il lusso senza vergogna, l’ostentazione: qui tutto e’ sdoganato: via che si radono al suolo I quartieri di casupole e su con I grattacieli (piuttosto, si progettano e si costruiscono citta’ intere). I centri commerciali hanno scale planetarie e tutto succede in fretta!!! L’hotel Langham in cui alloggio era ancora in via di completamento quando sono arrivata: lunghe cortine di chiffon coprivano le pareti che delimitavano le aree in costruzione: oggi, lunedi’, tende e pareti provvisorie hanno lasciato il posto ad una nuova lobby e a una nuova area per la colazione. Non ho potuto non avvertire il tono di orgoglio con cui la signorina in Chanel della lobby ha rimarcato il mio stupore nel notare la rapidita’ del cambiamento. I Cinesi sanno fare le cose, e le fanno dannatamente in fretta. In citta’ tutto sembra pulito e curato, un mondo ideale… non fosse che in ufficio (che ancora odora di nuovo e che ha una vista mozzafiato dal 20° piano) non riesco a collegarmi a Facebook o a Blogger (ma dall’hotel e dal telefono ci riesco benissimo)... Ma davvero serve a qualcosa la democrazia, se si puo’ vivere cosi’? penso all’Italia, che dovrebbe essere un paese cosiddetto libero, ma dove non tornerei certo a vivere e a lavorare, se solo mi offrissero di passare qualche annetto qui, nel vero centro del mondo… sono cose che fanno riflettere, anche una boccaccia come me, che vuole essere libera di dire tutto quello che vuole, ma che in realta’ per portare a casa la pagnotta deve comunque accettare dei compromessi nella propria possibilita’ di espressione.
Questo genere di luoghi hanno anche un altro effetto su di me: mi fanno desiderare di vederli insieme a qualcuno, un po’ per avere un riscontro quando parlo di queste vibrazioni straordinarie, un po’ per il puro piacere di condividerle con chi puo’ apprezzarle o comunque con chi riesce a percepire la potenza di queste suggestioni. E’ un desiderio legittimo, si puo’ dire: per me e’ un po’ inusuale, visto che quel senso di estraneita’ che in fondo mi fa sentire a mio agio e’ anche figlio della solitudine. Non e’ semplice bilanciare questi attitudini contrastanti: da sola e’ meglio, in due…pure. (Lo stesso si potrebbe dire della doccia in hotel…)
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