Questo sabato non mi corre dietro nessuno, ho solo l'allenamento dalle 17 alle 19,30 alla stazione di polizia di Kawabata. Quindi alla mattina mi rilasso, per quanto non sia un esercizio scevro di complessità.
Rilassarsi in casa mia qui significa poltrire a letto, passare tempo davanti al lap top, cucinare qualcosa per pranzo, orecchiare la televisione senza capire granchè. Il tutto si svolge in due metri quadrati - forse non diversamente da come sarebbe a Utrecht, dove sarei seduta sul divano a guardare la mia adorata BBC.
Quello che mi manca qui è la BBC, in primis, ma anche una bella finestra sul giardino: qui ho una finestra a tutta parete, con il VETRO SMERIGLIATO che tanto piace ai Giapponesi. Nevica? Piove? Tira vento? senza aprire il vetro non è dato di sapere. Il minuscolo spicchio di cielo che il terrazzo lascia vedere (sopra l'ulteriore balaustra di VETRO SMERIGLIATO) è tutto quello che ho per competere con il mio bel giardino.
La mia preziosa amica Antonella mi ha detto che la Piccina è andata in moto al primo colpo. Che commozione. Non vedo l'ora di tornare ad aprile per portarla un po' a sgroppare in giro.
E quindi il mio polleggio di trasforma in un esercizio di nostalgia, perchè per quanto le mie necessità vitali qui siano tutte abbondantemente coperte, mi mancano i miei spazi, il flauto, il golf, la macchina, la libertà di passare un fine settimana a Parigi, a Londra o a Bologna. Mi manca la libertà di dire "andiamo a bere qualcosa in centro a Utrecht" alle amiche olandesi. Certo, posso farlo con gli amici giapponesi (non tutti, perchè hanno ritmi di vita complicati), ma da quando in qua le persone sono sovrapponibili ad uno ad uno? Ho voglia di vedere QUELLA persona, non un'altra, che per quanto carina gentile e disponibile che sia non è e non sarà mai QUELLA.
Questo dilemma è vero ovunque, ma qui, a 12.000 km di distanza (invece che a soli 1.200, ad esempio), la cosa morde di più.
Mi è capitato di dire ad un amico che giocava a fare il coach, mentre stavo valutando se venire qui o meno, che il lato positivo di venire così lontano sarebbe stato liberarmi degli influssi negativi di chi mi frequentava solo per vampirizzare un po' della mia energia, senza essere disponibile a darmene in cambio un po' della sua. Oggettivamente un'idea me la sono fatta, di chi è così e chi non lo è.
Adesso bisognerebbe passare alla fase due: chi ha il nerbo di allungarsi fin qui per vedere me? Catch me if you can.
Rilassarsi in casa mia qui significa poltrire a letto, passare tempo davanti al lap top, cucinare qualcosa per pranzo, orecchiare la televisione senza capire granchè. Il tutto si svolge in due metri quadrati - forse non diversamente da come sarebbe a Utrecht, dove sarei seduta sul divano a guardare la mia adorata BBC.
Quello che mi manca qui è la BBC, in primis, ma anche una bella finestra sul giardino: qui ho una finestra a tutta parete, con il VETRO SMERIGLIATO che tanto piace ai Giapponesi. Nevica? Piove? Tira vento? senza aprire il vetro non è dato di sapere. Il minuscolo spicchio di cielo che il terrazzo lascia vedere (sopra l'ulteriore balaustra di VETRO SMERIGLIATO) è tutto quello che ho per competere con il mio bel giardino.
La mia preziosa amica Antonella mi ha detto che la Piccina è andata in moto al primo colpo. Che commozione. Non vedo l'ora di tornare ad aprile per portarla un po' a sgroppare in giro.
E quindi il mio polleggio di trasforma in un esercizio di nostalgia, perchè per quanto le mie necessità vitali qui siano tutte abbondantemente coperte, mi mancano i miei spazi, il flauto, il golf, la macchina, la libertà di passare un fine settimana a Parigi, a Londra o a Bologna. Mi manca la libertà di dire "andiamo a bere qualcosa in centro a Utrecht" alle amiche olandesi. Certo, posso farlo con gli amici giapponesi (non tutti, perchè hanno ritmi di vita complicati), ma da quando in qua le persone sono sovrapponibili ad uno ad uno? Ho voglia di vedere QUELLA persona, non un'altra, che per quanto carina gentile e disponibile che sia non è e non sarà mai QUELLA.
Questo dilemma è vero ovunque, ma qui, a 12.000 km di distanza (invece che a soli 1.200, ad esempio), la cosa morde di più.
Mi è capitato di dire ad un amico che giocava a fare il coach, mentre stavo valutando se venire qui o meno, che il lato positivo di venire così lontano sarebbe stato liberarmi degli influssi negativi di chi mi frequentava solo per vampirizzare un po' della mia energia, senza essere disponibile a darmene in cambio un po' della sua. Oggettivamente un'idea me la sono fatta, di chi è così e chi non lo è.
Adesso bisognerebbe passare alla fase due: chi ha il nerbo di allungarsi fin qui per vedere me? Catch me if you can.
2 commenti:
Il problema, a volte, è che tu sei una donna tanto complicata e indaffarata, che starti dietro risulta virtualmente impossibile.
Anche con le migliori intenzioni.
Quindi, sii indulgente con gli amici assenti. Che magari vorrebbero essere MOLTO più presenti, ma che proprio non ce la fanno!
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