Si dice che la cosa più difficile nel cambiare nazione sia l'isolamento. Non è ovviamente il mio caso. A parte il fatto che la mappa delle emozioni va completamente ridisegnata, visto il ruolo che internet e i social media giocano nella nostra vita di oggi, anche dal punto di vista delle frequentazioni in carne ed ossa non posso lamentarmi. Oggi ad esempio vedo (di nuovo) il mio maestro Inoue. Vado a Nara (lui abita là), faremo quattro passi e quattro chiacchiere. poi la prossima settimana lui va in Italia mentre io resto qui.
La settimana prossima è piena di appuntamenti: Fumi, Sara, tutto lo Yubukan al completo... Maruyama non fa altro che mettere eventi in calendario e se fosse per lui sarei ogni fine settimana a sentire qualche concerto o a qualche celebrazione mangereccia.
Ieri sera la lezione di giapponese è stata cancellata per via del tifone. Ora, questa storia dei tifoni mi pare un pochino sopravvalutata, tanto è vero che son cadute due gocce ed io sono andata a fare allenamento vicino a casa. Eravamo quattro gatti, ma ho goduto l'allenamento immensamente, perchè rubato all'agenda usuale. Vero è che ieri mattina mi ero svegliata alle sei per andare a fare allenamento, ma il volume di acqua che scendeva a quell'ora mi ha consigliato di ritirami a letto. A fine giornata in ufficio però mi sono comprata una borsa impermeabile e alla sera via in bici (la pioggia però si era considerevolmente ridotta). Comunque, ho preso tanta acqua per il golf, mi sembra un insulto tirarmi indietro per il kendo. Non sono mica fatta di zucchero, come dice Jennie (glielo diceva la sua mamma quando era piccola e forse non amava andare in bicicletta sotto l'acqua).
La mia giornata tipo è abbastanza immutata: sveglia abbastanza presto, colazione in piedi (come in Olanda e in Italia...) latte freddo e un merendino (questa settimana il pane all'arancia della Boulangerie Okuda)). Esco in bici e devo dire che sono sempre contenta, vado al lavoro con vero piacere.
Passo le mie brave otto ore a rispondere alle mail dei clienti - dalle informazioni alle lamentele, qualche volta ai complimenti, prendendo parte ai riti aziendali (come recitare il motto tutti insieme come se fosse una preghiera, tutti compunti con le mani giunte). A mezzogiorno stacco e corro a casa (sempre in bici, due minuti secchi) oppure compro due cose al supermercato e mangio alla scrivania. Al lunedì sera vado a fare kendo, al martedì e al venerdì ho il corso di giapponese. Alle nove di sera sono di nuovo a casa (studio, rispondo alle mail, chiamo la mamma su Skype). al giovedì sera, visto che il mattino dopo vado presto a fare kendo, cerco di stare brava a casa e mi lancio in qualche ricettina... ultimamente sto perfezionando il mio pollo alla cacciatora à la Kyotò.
Questa settimana un amico kenshi da Milano era di passaggio a Kyoto per lavoro - abbiamo fatto pratica una paio di volte insieme, ci siamo fatti un birrino lunedì sera dopo l'allenamento (non è una cosa comune qui - tutti scappano a casa, perchè vengo quasi sempre direttamente dal lavoro al dojo) ed è stato così gentile da portarmi un pacco di sale grosso. Adesso posso tranquillamente tirare avanti fino a Natale senza sacramentare per la pasta sciapa.
La settimana prossima è piena di appuntamenti: Fumi, Sara, tutto lo Yubukan al completo... Maruyama non fa altro che mettere eventi in calendario e se fosse per lui sarei ogni fine settimana a sentire qualche concerto o a qualche celebrazione mangereccia.
Ieri sera la lezione di giapponese è stata cancellata per via del tifone. Ora, questa storia dei tifoni mi pare un pochino sopravvalutata, tanto è vero che son cadute due gocce ed io sono andata a fare allenamento vicino a casa. Eravamo quattro gatti, ma ho goduto l'allenamento immensamente, perchè rubato all'agenda usuale. Vero è che ieri mattina mi ero svegliata alle sei per andare a fare allenamento, ma il volume di acqua che scendeva a quell'ora mi ha consigliato di ritirami a letto. A fine giornata in ufficio però mi sono comprata una borsa impermeabile e alla sera via in bici (la pioggia però si era considerevolmente ridotta). Comunque, ho preso tanta acqua per il golf, mi sembra un insulto tirarmi indietro per il kendo. Non sono mica fatta di zucchero, come dice Jennie (glielo diceva la sua mamma quando era piccola e forse non amava andare in bicicletta sotto l'acqua).
La mia giornata tipo è abbastanza immutata: sveglia abbastanza presto, colazione in piedi (come in Olanda e in Italia...) latte freddo e un merendino (questa settimana il pane all'arancia della Boulangerie Okuda)). Esco in bici e devo dire che sono sempre contenta, vado al lavoro con vero piacere.
Passo le mie brave otto ore a rispondere alle mail dei clienti - dalle informazioni alle lamentele, qualche volta ai complimenti, prendendo parte ai riti aziendali (come recitare il motto tutti insieme come se fosse una preghiera, tutti compunti con le mani giunte). A mezzogiorno stacco e corro a casa (sempre in bici, due minuti secchi) oppure compro due cose al supermercato e mangio alla scrivania. Al lunedì sera vado a fare kendo, al martedì e al venerdì ho il corso di giapponese. Alle nove di sera sono di nuovo a casa (studio, rispondo alle mail, chiamo la mamma su Skype). al giovedì sera, visto che il mattino dopo vado presto a fare kendo, cerco di stare brava a casa e mi lancio in qualche ricettina... ultimamente sto perfezionando il mio pollo alla cacciatora à la Kyotò.
Questa settimana un amico kenshi da Milano era di passaggio a Kyoto per lavoro - abbiamo fatto pratica una paio di volte insieme, ci siamo fatti un birrino lunedì sera dopo l'allenamento (non è una cosa comune qui - tutti scappano a casa, perchè vengo quasi sempre direttamente dal lavoro al dojo) ed è stato così gentile da portarmi un pacco di sale grosso. Adesso posso tranquillamente tirare avanti fino a Natale senza sacramentare per la pasta sciapa.
1 commento:
goed zo: niet van suiker!
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