Potrei anche legittimamente domandarmi se il nome di questo blog rimarrà appropriato. Penso che sia presto per dirlo, la mia vita qui in Olanda è veramente molto legata alle vicende lavorative. Se il lavoro qui non c'è, cosa mi terrà qui?
Lo sguardo sulle cose cambia profondamente, quando si sa che si potrebbero lasciare per sempre - o perlomeno per un buon periodo di tempo, come prevede il piano attuale.
Amo la mia vita qui. Le amicizie, in primis. Vero è che io non credo che l'amicizia si perda solo per via della distanza (il cosiddetto amore, quello sì, che si modifica in funzione dei km in mezzo - ma al momento non è un problema che mi tocchi). La mia casa. Il mio golf club. La MiTo. Utrecht nei giorni di sole.
Niente di tutto questo sarà perduto per sempre - quindi per ora nessuna separazione definitiva (di definitivo c'è una cosa sola e nemmeno quella mi spaventa più di tanto).
Il lavoro qui ha pagato bene, ma ha anche mostrato i limiti di un sistema che sembrerebbe garantire tanto, ma che alla fine protegge poco: dalle riorganizzazioni o dai capi stronzi. I rapporti con i colleghi (con l'unica notevole eccezione di Sacha di Oracle) si sono sfilacciati nel nulla. Sono molto più attaccata ai colleghi di SIC o di Proxima di quanto non lo sia con chiunque abbia lavorato con me qui in Olanda. Bella scoperta, direte. Però è vero e va detto.
L'estate sta finendo - qui stiamo avendo ancora qualche buon giorno di sole, ottimo per il golf. Ma dato che io ODIO l'estate, la percezione che il ciclo delle cose si stia rimettendo in moto con l'arrivo di settembre mi rassicura e conforta.
Se c'è un insegnamento che posso lasciare ai posteri, esclusivamente basato sull'età, è che quando hai venti anni i tuoi piani si proiettano sui decenni avanti. A cinquanta non si arriva oltre il prossimo quarter. Più che saggezza, cruda necessità. Sappiatelo, comunque.
Lo sguardo sulle cose cambia profondamente, quando si sa che si potrebbero lasciare per sempre - o perlomeno per un buon periodo di tempo, come prevede il piano attuale.
Amo la mia vita qui. Le amicizie, in primis. Vero è che io non credo che l'amicizia si perda solo per via della distanza (il cosiddetto amore, quello sì, che si modifica in funzione dei km in mezzo - ma al momento non è un problema che mi tocchi). La mia casa. Il mio golf club. La MiTo. Utrecht nei giorni di sole.
Niente di tutto questo sarà perduto per sempre - quindi per ora nessuna separazione definitiva (di definitivo c'è una cosa sola e nemmeno quella mi spaventa più di tanto).
Il lavoro qui ha pagato bene, ma ha anche mostrato i limiti di un sistema che sembrerebbe garantire tanto, ma che alla fine protegge poco: dalle riorganizzazioni o dai capi stronzi. I rapporti con i colleghi (con l'unica notevole eccezione di Sacha di Oracle) si sono sfilacciati nel nulla. Sono molto più attaccata ai colleghi di SIC o di Proxima di quanto non lo sia con chiunque abbia lavorato con me qui in Olanda. Bella scoperta, direte. Però è vero e va detto.
L'estate sta finendo - qui stiamo avendo ancora qualche buon giorno di sole, ottimo per il golf. Ma dato che io ODIO l'estate, la percezione che il ciclo delle cose si stia rimettendo in moto con l'arrivo di settembre mi rassicura e conforta.
Se c'è un insegnamento che posso lasciare ai posteri, esclusivamente basato sull'età, è che quando hai venti anni i tuoi piani si proiettano sui decenni avanti. A cinquanta non si arriva oltre il prossimo quarter. Più che saggezza, cruda necessità. Sappiatelo, comunque.
1 commento:
Meno male che credi nella perduranza dell'amicizia malgrado le distanze ed i gap temporali, dato che io e te ormai ci vediamo solo ogni tre anni (se va bene...)!
Posta un commento