Oh, io amo il mio sofà !
Fuori è nuvoloso, sto considerando se provare ad intrufolarmi nella gara del martedì (oggi le Dames giocano dai tee gialli, una sfida nuova con seguito di cena). Sto stampando le carte che mi serviranno a settembre e comunque cerco di tenere la testa fredda.
La coda delle vacanze è stata un po' irta di problemucci - la puntata a Lido di Spina mi ha visto scavare una fossa e visitare il pronto soccorso di Comacchio, il viaggio a Villa Vrindavana Alla ricerca del Sacro è terminato in farmacia a comprare una pomata cicatrizzante, per fortuna il resto del soggiorno italiano non ha offerto altre emozioni negative. Sono tornata prima del previsto, non perchè non potessi affrontare ancora caldo e zanzare, ma perchè a casa mi aspettava il plico contenente i documenti finali per ottenere il visto giapponese.
Ieri sono andata all'Aja per fare l'ultimo passaggio: ora il mio passaporto è gravido di carte, ma anche pronto per entrare in Giappone con una finalità molto diversa. L'undicesima visita non sarà simile alle precedenti dieci.
Ho molte cose da fare, ma cerco di tenere traccia di tutto e di spuntare le mie liste senza farmi prendere dal panico. Louis mi ha detto una sera: Life is easy... cerco per una volta di farmi convincere e affronto ogni giorno per quello che viene. Niente panico, ma anche niente euforia, cerco di tenermi saldamente con i piedi per terra. Lo so che se dovessi lasciarmi andare, volerei in alto come un palloncino. Ma no, lo spirito stoico dei Castelli non mi permette di mollare.
Papà non era mai contento. O meglio, non si mostrava mai contento. C'era sempre qualche minaccia nell'ombra, qualche imprevisto inciampo che poteva farti cadere nella miseria.. Quindi, era sempre guardingo ad ammettere che le cose andassero bene. Come cito sempre, Basta un attimo a diventar dei fessi, diceva. Spero che almeno, di tanto in tanto, si permettesse di essere proprio felice di qualcosa, senza aver paura che tutto il buono dovesse evaporare in un solo beffardo twist of fate. Essendo figlia di mio padre, non potevo venir su diversa. Qualcuno mi ha detto che dovrei almeno ammettere quando mi riesce un bel colpo sul campo da golf. sto cercando di rieducarmi almeno su quello, ma che fatica.
Zitti zitti, non suscitiamo l'invidia degli dei.
Fuori è nuvoloso, sto considerando se provare ad intrufolarmi nella gara del martedì (oggi le Dames giocano dai tee gialli, una sfida nuova con seguito di cena). Sto stampando le carte che mi serviranno a settembre e comunque cerco di tenere la testa fredda.
La coda delle vacanze è stata un po' irta di problemucci - la puntata a Lido di Spina mi ha visto scavare una fossa e visitare il pronto soccorso di Comacchio, il viaggio a Villa Vrindavana Alla ricerca del Sacro è terminato in farmacia a comprare una pomata cicatrizzante, per fortuna il resto del soggiorno italiano non ha offerto altre emozioni negative. Sono tornata prima del previsto, non perchè non potessi affrontare ancora caldo e zanzare, ma perchè a casa mi aspettava il plico contenente i documenti finali per ottenere il visto giapponese.
Ieri sono andata all'Aja per fare l'ultimo passaggio: ora il mio passaporto è gravido di carte, ma anche pronto per entrare in Giappone con una finalità molto diversa. L'undicesima visita non sarà simile alle precedenti dieci.
Ho molte cose da fare, ma cerco di tenere traccia di tutto e di spuntare le mie liste senza farmi prendere dal panico. Louis mi ha detto una sera: Life is easy... cerco per una volta di farmi convincere e affronto ogni giorno per quello che viene. Niente panico, ma anche niente euforia, cerco di tenermi saldamente con i piedi per terra. Lo so che se dovessi lasciarmi andare, volerei in alto come un palloncino. Ma no, lo spirito stoico dei Castelli non mi permette di mollare.
Papà non era mai contento. O meglio, non si mostrava mai contento. C'era sempre qualche minaccia nell'ombra, qualche imprevisto inciampo che poteva farti cadere nella miseria.. Quindi, era sempre guardingo ad ammettere che le cose andassero bene. Come cito sempre, Basta un attimo a diventar dei fessi, diceva. Spero che almeno, di tanto in tanto, si permettesse di essere proprio felice di qualcosa, senza aver paura che tutto il buono dovesse evaporare in un solo beffardo twist of fate. Essendo figlia di mio padre, non potevo venir su diversa. Qualcuno mi ha detto che dovrei almeno ammettere quando mi riesce un bel colpo sul campo da golf. sto cercando di rieducarmi almeno su quello, ma che fatica.
Zitti zitti, non suscitiamo l'invidia degli dei.
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