E' bene di tanto in tanto fare qualche revisione critica della propria vita. Di fatto, lo si fa quando si è scontenti, quando si è felici o momentaneamente imbarbagliati dal buon umore, non si fanno revisioni, piuttosto si cerca di fare piani per prolungare lo stato di grazia.
Visto che non sono in un momento particolarmente brillante - in primis perchè il ginocchio infortunato incide sulla mia vita più ancora del lavoro incerto, non trovo inappropriato esprimere un paio di considerazioni. Direi che si configurino come le riflessioni tristi del titolo, ma in realtà le reputo pensieri sempre validi e utili da tener presenti sia nei momenti buoni, sia in quelli meno belli.
Il Lavoro.
Il Lavoro non è uno strumento di nobilitazione dell'uomo (o della donna), bensì un mezzo di sopravvivenza. Nella mia carriera ho incontrato talmente tanti individui indegni del minimo rispetto ai quali dovevo per forza fare buon viso, da farmi dubitare che questa forma di acquiescenza mi abbia fatto gran bene come essere umano. Gli stronzi vanno trattati da stronzi, se non lo si fa perchè si è ricattati dalle circostanze si è non meno colpevoli degli stronzi medesimi. Esistono sempre vie d'uscita, se codardamente non le si perseguono, allora ci meritiamo l'ambiente in cui muoviamo: ladri di idee, prepotenti, servi del potere, falsi e traditori. Visto che ogni posto di lavoro rispecchia con fedeltà la distribuzione di indegni fra gli esseri umani, beh, non ci si può stupire se ce li si trova come colleghi o capi. Operare una selezione rigorosa, anche dei capi, questo spetta a noi.
Peccato non ci siano più tanti posti per i guardiani di faro, una professione che offre tanti vantaggi su questo piano. Tuttavia sarà mia cura tenere ben presente questa considerazione nella scelta del prossimo lavoro, qualunque esso sarà.
Gli Amici
Il titolo è Gli Amici, ma non sottintende una collettività indistinta. Parlo degli Amici di sesso maschile.
Ammetto di aver fatto un tragico errore nella mia vita: quello di considerare le persone in primis come tali: membri della razza umana, dotati di un cervello e di qualche forma di coscienza. In secondo luogo, come uomini e donne. Il sesso non mi è mai sembrato un elemento discriminante. Non ho mai voluto essere considerata una Donna, bensì una Persona e così ho sempre trattato gli altri. Mi accorgo di avere sbagliato. Gli uomini confondono la confidenza con l'intimità - ho accumulato abbastanza esperienze deludenti di amici che improvvisamente si vantano di suscitare il mio interesse - o che addirittura arrivino a provarci proprio, come semplice appendice di una conversazione un po' più personale del solito. Questi non sono segnali da prendere come prova di ammirazione, affetto o perfino amore. Sono solo un comodo fraintendimento, che a me genera soltanto stizza, perchè insulta la mia intelligenza e la mia sincerità. Peggio poi quando il fraintendimento viene coltivato con gusto. Insulto finale, essere inclusa nella lista delle Amiche Utili, una volta verificata l'indisponibilità di altra natura o l'intolleranza a fare parte della panchina lunga del narcisista di turno.
Direi che un opportuno provvedimento, peraltro semplice da mettere in atto, è quello di diradare i contatti con i cosiddetti Amici (non mi sono mai pentita di avere una conversazione profonda e significativa con un'Amica). Il numero di Amici che ho dovuto espungere dalla mia vita in questi ultimi anni è arrivato a livelli tali da farmi prendere decisioni drastiche. Se non si impara dall'esperienza, a cosa serve vivere?
Se qualche Amico che si riconosce nella descrizione di cui sopra avesse l'onestà intellettuale di ammetterlo, si ritenga opportunamente informato.
Andate a giocare nel cortile di qualcun altro, perchè in fondo per voi non fa alcuna differenza. Non sprecate il mio tempo, grazie. Sempre disponibile a parlare di cazzate, ma non aspettatevi più da me ascolto e comprensione, quelli li riservo a chi li apprezza e ne capisce il valore.
E no, non penso che fra di voi si celi il Grande Amore della Mia Vita, quindi evitate di giocarvela mettendo su la commedia.
E mi fermo qui.
Visto che non sono in un momento particolarmente brillante - in primis perchè il ginocchio infortunato incide sulla mia vita più ancora del lavoro incerto, non trovo inappropriato esprimere un paio di considerazioni. Direi che si configurino come le riflessioni tristi del titolo, ma in realtà le reputo pensieri sempre validi e utili da tener presenti sia nei momenti buoni, sia in quelli meno belli.
Il Lavoro.
Il Lavoro non è uno strumento di nobilitazione dell'uomo (o della donna), bensì un mezzo di sopravvivenza. Nella mia carriera ho incontrato talmente tanti individui indegni del minimo rispetto ai quali dovevo per forza fare buon viso, da farmi dubitare che questa forma di acquiescenza mi abbia fatto gran bene come essere umano. Gli stronzi vanno trattati da stronzi, se non lo si fa perchè si è ricattati dalle circostanze si è non meno colpevoli degli stronzi medesimi. Esistono sempre vie d'uscita, se codardamente non le si perseguono, allora ci meritiamo l'ambiente in cui muoviamo: ladri di idee, prepotenti, servi del potere, falsi e traditori. Visto che ogni posto di lavoro rispecchia con fedeltà la distribuzione di indegni fra gli esseri umani, beh, non ci si può stupire se ce li si trova come colleghi o capi. Operare una selezione rigorosa, anche dei capi, questo spetta a noi.
Peccato non ci siano più tanti posti per i guardiani di faro, una professione che offre tanti vantaggi su questo piano. Tuttavia sarà mia cura tenere ben presente questa considerazione nella scelta del prossimo lavoro, qualunque esso sarà.
Gli Amici
Il titolo è Gli Amici, ma non sottintende una collettività indistinta. Parlo degli Amici di sesso maschile.
Ammetto di aver fatto un tragico errore nella mia vita: quello di considerare le persone in primis come tali: membri della razza umana, dotati di un cervello e di qualche forma di coscienza. In secondo luogo, come uomini e donne. Il sesso non mi è mai sembrato un elemento discriminante. Non ho mai voluto essere considerata una Donna, bensì una Persona e così ho sempre trattato gli altri. Mi accorgo di avere sbagliato. Gli uomini confondono la confidenza con l'intimità - ho accumulato abbastanza esperienze deludenti di amici che improvvisamente si vantano di suscitare il mio interesse - o che addirittura arrivino a provarci proprio, come semplice appendice di una conversazione un po' più personale del solito. Questi non sono segnali da prendere come prova di ammirazione, affetto o perfino amore. Sono solo un comodo fraintendimento, che a me genera soltanto stizza, perchè insulta la mia intelligenza e la mia sincerità. Peggio poi quando il fraintendimento viene coltivato con gusto. Insulto finale, essere inclusa nella lista delle Amiche Utili, una volta verificata l'indisponibilità di altra natura o l'intolleranza a fare parte della panchina lunga del narcisista di turno.
Direi che un opportuno provvedimento, peraltro semplice da mettere in atto, è quello di diradare i contatti con i cosiddetti Amici (non mi sono mai pentita di avere una conversazione profonda e significativa con un'Amica). Il numero di Amici che ho dovuto espungere dalla mia vita in questi ultimi anni è arrivato a livelli tali da farmi prendere decisioni drastiche. Se non si impara dall'esperienza, a cosa serve vivere?
Se qualche Amico che si riconosce nella descrizione di cui sopra avesse l'onestà intellettuale di ammetterlo, si ritenga opportunamente informato.
Andate a giocare nel cortile di qualcun altro, perchè in fondo per voi non fa alcuna differenza. Non sprecate il mio tempo, grazie. Sempre disponibile a parlare di cazzate, ma non aspettatevi più da me ascolto e comprensione, quelli li riservo a chi li apprezza e ne capisce il valore.
E no, non penso che fra di voi si celi il Grande Amore della Mia Vita, quindi evitate di giocarvela mettendo su la commedia.
E mi fermo qui.
Nessun commento:
Posta un commento