Fuori c’e’ il sole. Ho voglia di caldo, di sentire un po’ di sole sulla pelle, mi sembra che sia una sensazione che non provo da un secolo (bugia, il 4 luglio mi sono arrostita per benino, ma non mi e’ certamente bastato).
Abbiamo finito il lavoro qui, presentazione finale terminata, come al solito il mio capo parla senza tenere conto del tempo a disposizione e poi quando passa la palla a me, mi fa presente che dobbiamo stringere. Sono i momenti in cui avrei voglia che le posizioni fossero invertite – allora si’ che avrei qualcosa da rispondergli... ma da quando ho deciso che devo disciplinare la mia ambizione per amore della mia felicita’e del mio quieto vivere, tutto sommato mi sta anche bene abbozzare e sorridere sempre. Dai, non e’ un cattivo ragazzo, in fondo, fa del suo meglio, anche se taglia i gabbanini degli assenti con una maestria che mi inquieta. Anche per questo, la mia anima italiana (la business culture di Machiavelli) mi dice di tenere la lingua fra i denti. Ho il lavoro piu’ bello della mia vita e lo voglio tenere almeno finche’ non avro’ risparmiato abbastanza per restituire il mutuo sulla casa – non che sia necessario, ma e’ un target che mi sono data e che faccio poca fatica a cercare di raggiungere.
Ho una certa ansia di tornare sia al dojo ad allenarmi (sono stata ferma per la gola e poi per questo viaggio, ora devo rimettermi in moto!!!), sia al golf club a picchiare palline. Sono circondata da campi da golf anche qui, ho una strana fretta di imparare, davvero mi si alza il battito tutte le volte che vedo qualcosa di correlato al gioco: e’ come se mi dicessero, ehi, che fai ancora li’ nella tua ignoranza? Muovi le chiappe e prendi una mazza, mica si impara dormendo! Credo di essere entrata a pieno diritto nella fase della Incompetenza Consapevole, la peggiore.
Riguardo a cio’ di cui invece sono Consapevolmente Competente, il Kendo, l’estate si presenta quieta – a parte il seminario di Amsterdam, a inizio agosto, non riusciro’ a seguirne altri, un po’ a causa delle ferie (e mi perdo Kanzaki a Brescia) o dei viaggi di lavoro (e mi perdo Tani in Trentino). Per fortuna in Olanda non ci si ferma mai e finche’ la mia driver si sposta, io conto di non perdermi una lezione.
Fra due settimane sara’ terminato anche il corso di conversazione. Dovro’ pensare a cosa fare l’anno prossimo per tenermi in allenamento con l’Olandese. L’ufficio e’ diventato via via piu’ internazionale e a parte i discorsi ufficiali, che vengono cafonamente tenuti ancora in lingua locale, per lo scorno degli ospiti stranieri, tutto il resto si conduce agilmente in inglese. Devo trovare qualcosa che mi interessi davvero fare in Olandese, o alla fine mi arrugginiro’ irrimediabilmente! Tanto non avro’ modo di fare nulla di strutturato fino a fine anno, ci ripensero’ ad inizio 2012.
Ho davanti a me due quiete settimane di Olanda. Andro’ a prendere altre lezioni di golf, spero di godermi un po’ il giardino o qualche giro in bici. Poi devo preparare la vacanza di anniversario: postero’ tutti i giorni, per tenere traccia dell’evento. 4 luglio 1981, McEnroe vince a Wimbledon ed io entro in casa Jordan. Un incontro che cambiera’ la mia vita e la mia percezione del mondo. Trenta anni dopo, torno sulle tracce di allora, ma certamente con occhi diversi – sono stata ripetutamente a Londra negli anni, ma l’emozione della prima volta non si dimentica mai.
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