lunedì 8 ottobre 2012

Houston, abbiamo un problema.

La capienza riservata alle foto del mio blog e' terminata.
Probabilmente dovro' cominciare ad andare a ritroso e a cancellare qualche foto passata, per garantirmi lo spazio per le foto dei post futuri. E' un fastidio, sopportabile, ma un fastidio.

Durante l'ultimo fine settimana ho ricevuto la visita della mia amica Dido - ho avuto occasione per mostrarle un po' di Utrecht, di portarla nei miei ristornati preferiti, di farle provare l'ebbrezza di fare la ciclista in Olanda, dove l'esercizio assume la dimensione della lotta per la sopravvivenza, e infine di farle visitare il Kasteel De Haar.
In particolare quest'ultimo mi era stato consigliato dai colleghi ed e' stato davvero una sorpresa. Una rovina medioevale completamente ricostruita in venti anni di duro lavoro da parte dell'architetto Kuipers - un genio del neo-gotico - profondendo i dollari della signora Rotschild di turno. Un matrimonio azzeccato: il nubiluomo olandese squattrinato, ma in possesso di un affascinate cumulo di pietre, e la milionaria americana con il gusto per la vita sociale.
Il risultato e' un luogo idilliaco - il classico castello delle fiabe, con torri guglie e ponti levatoi, circondato da parchi e giardini. Gli eredi ci vengono si' e no un mese all'anno, per il resto vi si organizzano eventi e matrimoni.
Gli interni sono spettacolari come gli esterni, fra riproduzioni di artigianato gotico e veri capolavori antichi: arazzi, vasi, mobili, quadri, lo sguardo non sa dove fissarsi. Spettacolare.
Il villaggetto vicino, che venne compleatemente ricostruito, per il puro gusto di aumentarne la distanza dal castello, e' anch'esso una delizia. Abbiamo pranzato/cenato in uno dei ristoranti, guardando i villici giocare a bocce sul green al centro delle case, mentre uno spettacolare sole autunnale cominciava ad abbassarsi e a proiettare le ombre lunghissime che solo in Olanda si vedono.

A parte l'aspetto puramente turistico, parlare con Dido e' sempre un piacere. Ripeteremo l'esperienza, ormai e' una piccola tradizione. E magari andremo insieme in qualcuno dei Luoghi Nuovi del mio Cinqueperdieci.

Nessun commento: