lunedì 5 dicembre 2011
In volo verso Denver
Uno dei lati piu’ piacevoli della business class British Airways e’ la buffa disposizione dei sedili. Se si conquista al check in un posto vicino al finestrino, si ha la possibilita’ di creare il proprio angolino privato. Manca uno specchio o un gancio per la giacca o un piccolo ripiano per mettere gli occhiali al sicuro mentre si dorme, ma per il resto uno schermo ti separa dal vicino e almeno tre finestrini offrono luce in abbondanza. Il poggia piedi e’ comodo, il comando dell’entertainment system e’ un agile touch screen, il cassettino per le scarpe e’ un plus. Ci si sistema con coperte e cuscini e via, il nido e’ fatto.
Sotto, un mare di ghiaccio e di neve. Ci hanno detto che la rotta sarebbe stata molto settentrionale, per evitare i venti sull’Atlantico: infatti l’Islanda e la Groenlandia sono sfilate sotto l’aereo. A Denver troveremo un freddo polare. OK, sono attrezzata, o almeno lo spero.
Mi sono vista Cowboys and Aliens (Daniel Craig e Harrison Ford completamente sprecati), un estratto da Golfing World, un episodio di Blackadder... ho cominciato a razionalizzare lo studio delle Sacre Regole, me le lavorero’ una per una, da The Game a Disputes and Decisions. Il manzo del pranzo era ottimo, accompagnato da un discreto Saint-Emilion, conto molto sulla colazione che arrivera’ fra poco.
Tutto bene finora. Peccato che le prossime giornate lavorative saranno tutto tranne che riposanti. Non siamo nemmeno certi riguardo a quando torneremo: potrebbero augurarci buon viaggio prima delle due settimane previste – e se questo accadesse, certo non avremmo una grande motivazione a rimanere del mezzo del nulla, dove ufficio e hotel si trovano. E’ una situazione a dir poco interessante: mi trovo tutto sommato in seconda linea in una bella guerra di potere, sono curiosa di vedere come si sviluppera’. Dubito possano esserci vittime permanenti, ma la mia posizione e’ comunque defilata e per una volta, questo mi sta bene.
Una cosa e’ certa: due settimane di pena, forse meno, non potranno cancellare il fatto che Natale e’ dietro l’angolo: me ne torno a Bologna, vedo amici e famiglia, e soprattutto chiudo quest’anno cosi’ complicato: iniziato in un alone trionfale, precipitato in delusione e rabbia, terminato in sottotono, per quanto con qualche piccolo acuto. Mi piace l’idea che con l’anno si chiuda formalmente un periodo (alla faccia della assoluta mancanza di significativita’ del calendario, con buona pace dei Maya) e che si possa tirare una riga. Per il 2012, ho piani precisi, ma anche desideri precisi. Non vedo l’ora.
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1 commento:
Denver, la culla di "Dynasty"... se non ricordo male.
Foto, please.
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