martedì 25 ottobre 2011
Golf in the Kingdom
Devo ammettere la sconfitta. Questo libro è riuscito a sfuggire ad ogni tentativo di trovare un interesse a cui attaccarmi per riuscire a conquistare l'ultima pagina. Ho mollato prima della metà, quando ormai stavo cominciando a sentire i morsi della rabbia, che avevo cercato di sopire riga dopo riga.
Prima di tutto, si tratta di narrativa. Passati i sedici anni, non sono più riuscita a trovare grande interesse nei romanzi di qualunque natura. Più correttamente, non sono più riuscita a trovarne l'utilità. Non so come mai io mi sia sempre posta l'obiettivo di imparare qualcosa da qualunque attività intraprendessi, fatto sta che l'arbitrarietà e la soggettività dei romanzi (con i loro personaggi che talvolta fanno scelte e gesti dalla logica a me incomprensibile) non mi hanno mai dato l'idea di potermi insegnare nulla di applicabile. Lo so, è una visione riduttiva, ma a meno che la prosa non fosse davvero coinvolgente, difficilmente un'opera di pura invenzione poteva catturarmi. Sono anni che leggo saggi, manuali, biografie o guide pratiche. Un romanzo deve avere davvero quel qualcosa in più... come The Legend of Bagger Vance, per esempio... ma no, Golf in the Kingdom proprio non riesce a prendermi, con i suoi personaggi-macchietta, che urlano nella notte e che parlano solo di teorie astruse - applicate a cosa, poi? al golf!
L'odioso modo in cui l'autore cerca di rendere il pesante accento scozzese dei suoi eroi mi fa coagulare il sangue nelle vene e cadere le unghie dalle dita, come se qualcuno facesse stridere un gesso sulla lavagna, con insistenza priva di qualunque pietà.
Sicuramente ci sarà qualche insegnamento nascosto, sul golf, o sulla vita, o sull'Universo e tutto quanto, ma, mi dispiace, persino The Inner Game of Golf è rinfrescante e scorrevole in confronto alle vicende astruse e allucinatorie di Murphy.
Il primo proposito che ho espresso una volta entrata nell'età adulta è stato Mai perdere tempo con qualcuno che non ti interessa, mai leggere un libro che non ti piace, mai mangiare un cibo che ti lascia indifferente. Golf in the Kingdom non mi farà recedere da questo sano precetto, che tante volte mi ha soccorso nei tempi di dubbio o di eccessivo buonismo, una piaga, quest'ultima, che spero mi abbandoni con il naturale inacidimento derivante dall'avanzare dell'età.
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