Purtroppo questa mattina sono stata svegliata dalla telefonata di Elsa, che mi ha detto che Mario è morto. Non una sorpresa, stavamo aspettando la fine di giorno in giorno, di ora in ora, e finalmente è avvenuto.
Sto pensando ancora tante cose in questo momento, ho tante immagini confliggenti nella testa. L'ultimo Mario, fragile e malato, e il Mario che poteva discutere per ore ed ore parlando di Kendo, il Mario che mi faceva uscire dai gangheri come nessun altro sapeva e il Mario che veniva a darci una mano nel nostro nuovo dojo a Milano. Mario che si faceva le naginata di fortuna, per far partire il settore, Mario con la cantina strapiena di materiale, fossero shinai o infinite fotocopie. Mario con la brandina in auto e lo scatolame made in Eritrea.
Ogni minuto una nuova immagine mi salta alla mente - c'è stata tanta vita passata insieme.
Penso a tutto questo e sento un grande silenzio - sembra un passato così lontano, così pieno, così energico.
Aspetto che i giorni passino per farmi uscire da questa immobilità.
Sto pensando ancora tante cose in questo momento, ho tante immagini confliggenti nella testa. L'ultimo Mario, fragile e malato, e il Mario che poteva discutere per ore ed ore parlando di Kendo, il Mario che mi faceva uscire dai gangheri come nessun altro sapeva e il Mario che veniva a darci una mano nel nostro nuovo dojo a Milano. Mario che si faceva le naginata di fortuna, per far partire il settore, Mario con la cantina strapiena di materiale, fossero shinai o infinite fotocopie. Mario con la brandina in auto e lo scatolame made in Eritrea.
Ogni minuto una nuova immagine mi salta alla mente - c'è stata tanta vita passata insieme.
Penso a tutto questo e sento un grande silenzio - sembra un passato così lontano, così pieno, così energico.
Aspetto che i giorni passino per farmi uscire da questa immobilità.
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