Tornata dalla mia vacanza italiana, ne contemplo la cristallina compiutezza. Tutti gli incastri hanno funzionato a perfezione, ogni cerchio si è chiuso, ogni tessera del mio personale Tetris estivo si è miracolosamente allineata.
Incominciamo con l'inaspettato invito alla grigliata di compleanno di Roberto B., ingegnere: perchè mi abbia incluso quest'anno, non so proprio - Guglielmo da Occam mi insegna che:
"A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire"
e penso che io sia finita nella mailing list per un errore - ho fatto anche la mia verifica, ma visto che Roberto mi è simpatico e comunque ha ribadito l'invito, mi sono sentita in dovere di anticipare di un giorno la mia discesa: sabato ho guidato undici ore filate e sono arrivata a Legnano, giusto in tempo per infilarmi dal parrucchiere di fiducia, quasi fuori tempo massimo. Primo Tetris a risolversi.
Ho dormito come al solito pessimamente, ma sono riuscita a fare colazione con Robi e Federica: anche questa, un'altra riga che si è composta (Robi mi ha anche aiutato a infilare il puff letto nella Piccina). Sono partita nel pomeriggio e ho pranzato con un bel gelato alla Baracca di Villanova. Alle sette ero bella fresca a casa di Roberto.
La grigliata mi ha dato anche la splendida occasione di condividere alcune delle mitiche bottiglie che tanto tempo hanno aspettato nel garage di Legnano. A Pianoro, il co-festeggiato mi ha dato parecchia soddisfazione, aiutandomi a scaraffare le due magiche bottiglie (un Brunello Castello Banfi del 1993 e un Roncat del 1997), che hanno effettivamente maturato in tutta tranquillità, raggiungendo il loro massimo splendore. Peccato non aver potuto tirare il collo al Timorasso, spero che Roberto se lo berrà con calma.
Spero peraltro che il mio compagno di scaraffamenti sia così cortese da invitarmi le foto che ha fatto, è stata davvero una serata indimenticabile.
La festa, con un'unica notevole eccezione, era popolata di sconosciuti - o, forse, ad onor del vero, l'unica notevole eccezione non era proprio un'eccezione ed ha trovato il modo di rendersi completamente noto (o notorio) nel momento in cui è arrivato alla festa medesima. Un Tetris difficile, questo, ma di grande soddisfazione. E' bello quando il buio si squarcia improvvisamente - o forse dovrei dire la cortina di fumo si dirada di colpo. La cosa mi ha messo di ottimo umore e in disposizione giocherellona. Ripensandoci bene, il nostro Gugliemo aveva ragione anche questa volta: lavorare di Rasoio dovrebbe diventare la mia seconda natura.
La prima notte a Bologna è stata passata quasi in bianco, fra caldo e letto scomodo, alle otto del mattino ero già a Monteombraro.
La vita lassù ha riservato in primis un clima meraviglioso: non troppo caldo, non troppo fresco, non troppe zanzare, cielo azzurro e giardino verdissimo.
Tuttavia quest'anno molti dei libri che ho portato con me soro rimasti intonsi: dovevo prepararmi per le mitiche diciotto buche del giovedì, quindi martedì e mercoledì ho visitato il golf club di Monteveglio. Il campo pratica era perfetto, il campo un po' meno: il fairway sembrava ricoperto di un tappeto color cammello, solo i green facevano onore al loro nome... gli ostacoli d'acqua sono fortunatamente graziati dal regolamento e mantengono la loro identità anche quando sono tristamente in secca. Ho trovato anche un paio di gentili signori che mi hanno proposto di fare il giro delle nove buche con loro: persone urbane e simpatiche, era la prima volta che mi accadeva - penso che in Olanda sarebbe virtualmente impossibile.
Il giro del giovedì mi ha fatto svegliare ben prima di quanto non fosse necessario - ma evidentemente anche il mio golf buddy doveva aver dormito pochino, perchè ci siamo trovati al Modena Golf & Country Club un'ora prima del pattuito. Chi ha tempo, non aspetti tempo.
Avrei voluto fare bella figura, ma non mi è riuscito di rientrare in me prima della terza buca: gli scherzi dell'emozione. Ci avrei tenuto particolarmente a fare bene con questo golf buddy, perchè mi piacerebbe giocare ancora molte volte con lui - è rimasto sempre cortese e paziente, ma chissà cosa è passato per la sua testa quando mi ha visto zappare il verdissimo fairway di Modena? Certe persone sono più espressive di altre e lui non è davvero la persona più aperta del mondo, preferisce omettere ciò che giudica sgradevole o imbarazzante - anche se è la patente verità.
Il percorso è davvero bello - e, per l'invidia dei soci di Monteveglio, riccamente irrigato. Lo stagno dei loti è spettacolare, il ponticello con salici richiama un quadro di Monet, il verde smeraldo del fairway mi ha fatto fermare in meravigliata contemplazione. Diciotto buche sono state - senza interruzioni e senza finale drammatico (come invece era stato al San Valentino - sempre un santo inaffidabile...). Un altro Tetris - che, chissà, forse porterà altri incastri, ma dipenderà dal mio golf buddy.
Dopo il giro di golf, sono riuscita in serata a combinare una cena con la Donamat - e anche questo, viste le circostanze, è stato un colpo di Tetris fortunato. Adesso aspetto notizie da lei, per sapere se il suo cerchio (l'acquisto della nuova casa dopo aver venduto e lasciato la sua) si è chiuso senza intoppi. Abbiamo cenato in un ristorante che, ahimè, ha cambiato gestione, ma la serata era bella e avevamo tanto da raccontare.
Mia cognata ha continuato a rimpinzare me e chiunque altro durante tutta la settimana - prima che potessero svilupparsi danni permanenti alla bilancia, sono partita una domenica dopo essere arrivata a Bologna, per andare a trovare la Livia (come potevo mancare ?) e poi per cenare con un amico ritrovato su Facebook. Oh, Luca, quanti anni ! non ricordo più a memoria la sequenza di tutti gli episodi di Star Trek, ma mi ha fatto effetto riconoscere certe antiche espressioni sul tuo viso un po' più cicciottello. Luca ha avuto un bel po' di vicende piuttosto travagliate nei trenta e più anni in cui non ci siamo visti...
La sera stessa, dopo la cena e le chiacchiere (che sarebbero proseguire a lungo) ho preferito andare subito a Legnano. All'una mi sono addormentata - o almeno ci ho provato. Alla mattina mi sono misurata con il mio personale Tetris automobilistico, caricando la Piccina fino all'inverosimile e via,verso Zurigo.
Ho rivisto Monica e la sua mamma, abbiamo fatto una bella passeggiata, ho assaggiato un piatto tipico zurighese, mi sono beata della luce che Monica emana - spero proprio che la sua carriera di coach decolli presto, è davvero la sua strada.
Da Zurigo, solo 400 km per arrivare a Bodenheim, a casa di Biggie e Andi. Tante belle chiacchere con Andreas, aspettando che Birgit tornasse dal lavoro alla Opel di Ruesselsheim (quanti ricordi !). Ho giocato in giardino con Lukas e Sven, poi finalmente sono riuscita a recuperare un po' con Birgit - tante cose in cambiamento, persino il suo lavoro... io sono sempre stata la sua fan numero uno, sarò al suo fianco anche al prossimo passo, qualunqiue esso sia. La casa di Bodenheim è meravigliosa - e ho potuto finalmente dormire in quella che Birgit mi aveva presentato un anno fa come la "mia" stanza.
Un ultimo balzo di 400 km con Tom Jones a tutto volume e sono arrivata a casa: ho svuotato l'auto, ho fatto il bucato, ho riallacciato i fili del lavoro ed ho prenotato/organizzato le prossime uscite di golf e le prossime serate con gli amici.
Sono piena di energie, la vacanza mi ha davvero ritemprato: amicizie che mi ispirano e che mi fanno sentire viva e cerchi che si chiudono, finalmente, dando una soluzione logica a domande tormentose troppo a lungo lasciate aperte.
Grazie, Guglielmo.
1 commento:
Magnifico quando un cerchio si chiude e lo fa lasciandoti alleggerita :)
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