lunedì 16 febbraio 2009

Olandesi, popolo pratico

Ho letto su Corriere.it questo bell'articolo... lo propongo a Lady Jack, che osserva come il passato ci lasci un pezzetto alla volta. In verita' e' utile fare una riflessione su come i ricordi (o, meglio, la capacita' o meno di ricordare) condizionino potentemente la nostra esistenza. A volte penso quanto piu' felice sarei stata nella vita, se solo la mia memoria non fosse stata cosi' dannatamente buona. Ma qui arrivano gli Olandesi e la loro risposta: Freud, fottiti!

Cervello: farmaco cancella ricordo di trauma recente

ROMA - Un farmaco in grado di cancellare i ricordi sgradevoli. Sembra fantascienza e invece un team olandese dell'Universita' di Amsterdam ha dimostrato di poter cancellare ricordi spiacevoli dal cervello di un gruppo di persone utilizzando un farmaco oggi in uso per l'ipertensione, il propranololo, un beta-bloccante. Secondo quanto riferito sulla rivista Nature Neuroscience, il farmaco blocca il processo di 'riconsolidamento' della memoria, cioe' il trasferimento dei ricordi dalla memoria a breve termine (labile) a quella a lungo termine. Secondo i ricercatori potrebbe essere molto utile se impiegato subito dopo un trauma, come ad esempio un'aggressione, per impedire che rimanga per sempre scritto nella mente. (Agr)

1 commento:

LadyJack ha detto...

Già, la memoria. Una cosa bella e difficile, a volte molto sfuggente. Scrive ad es. Gianrico Carofiglio (God bless'm 4 ever): "Chi lo sa quanto i nostri ricordi dipendono dal ricordo e quanto invece dalla fantasia e dal nostro bisogno di confortarci. Con le bugie, con le illusioni, con le storie".
E poi naturalmente c'è il lato oscuro, quello che a volte ti fa seriamente rimpiangere di averne TROPPA, di memoria.
Personalmente la mia spaventosa memoria l'ho sempre considerata una "benedizione con la mano sinistra", come quelle del voodoo, dove il dono se c'è te lo tieni, benchè la sua natura possa essere in fondo inquietante.
Ma alla mia memoria ormai sono affezionata, tanto che quando ho scritto: "il passato ci lascia un pezzetto per volta", per completezza avrei dovuto aggiungere: "poi io me lo vado a recuperare, armi in pugno".
Averne tanta, di memoria, aiuta a stupire amici, parenti e perfetti sconosciuti con incredibili effetti speciali: ricordando particolari di film, libri ed eventi che nessun altro ricorda, rievocando minuzie che quasi non sono esistite.
Quando però si scende faccia a faccia con i propri ricordi, è allora che cominciano i casini... e forse è vero che gli smemorati sono più felici. O credono di esserlo, ed è la stessa cosa.
Tuttavia, per ciò che riguarda la pillola che cancella i ricordi (sulla quale avevo già letto qualcosa anch'io) mi ritrovo scettica. Come ho detto, non discuto sul fatto che certi eventi dannosi e traumatici sarebbe meglio seppellirli nell'oblio; ciò che mi lascia perplessa è l'applicazione pratica della dimenticanza.
Prima di tutto: siamo davvero sicuri che la cancellazione mnemonica non provochi un qualche tipo di compressione psichica e danni a lungo termine (tipo un tappo pronto a saltare, per intenderci)?
E poi: si può davvero dimenticare qualcosa che in realtà è accaduto? Voglio dire: TU ti butti il trauma dietro le spalle... ma chi ti circonda e ne è a conoscenza continua a trattenerlo e ciò determinerà inevitabilemte un certo tipo di comportamento nei tuoi confronti. Inoltre, come si possono davvero governare ORA e PER SEMPRE tutte le conseguenze di ciò che ti è accaduto, mentre tu lo dimentichi?
E cosa ancora più importante: CHI, COME, QUANDO e PERCHE' decide che qualcosa va dimenticato?