Grande giornata di duro lavoro: Monique voleva scappare di casa, avendo sua madre in visita (giusto due o tre ore di "aria") e cosi' insieme abbiamo rimosso tutta, dico tutta, la moquette dal primo piano. A questo punto, l'imbianchino, quando si decidera' a dirmi quanto vuole per il lavoro, potra' cominciare in qualunque momento e da qualunque punto della casa. E' stato un lavoro faticoso, ma di grande soddisfazione.
Per il pavimento, ho in mente un parquet di bambu' - un'altra trovata di Monique: l'ho visto e l'ho trovato abbastanza chiaro e molto decorativo, per via del segno dei nodi che rimane in evidenza. Sara' come avere un pavimento fatto di stecche di shinai...
Senza il rosso scuro della moquette le stanze sembrano gia' piu' grandi - e certamente non sono delle piazze d'armi: quando le pareti saranno piu' chiare (e gli infissi non saranno piu' bordeaux) l'effetto sara' ancora migliore.
Oggi ho anche incontrato il mio vicino del 114: si chiama Eric e lavora, a sentire lui, nella "music industry", qualunque cosa questo significhi. Monique e' riuscita a farsi raccontare la sua biografia, a raccontargli la mia e a chiedergli in prestito una tazza di caffe' (si era portata il thermos), tutto nei tre minuti in cui siamo state a parlare a cavallo della siepe del giardino. Penso questo faccia parte del concetto di gezelligheid fra vicini... o almeno lo spero.
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1 commento:
Nel weekend cercherò di scriverti perchè il blog è carino ed io mi ci diverto molto, però ho nostalgia di una bella epistola old style.
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