L'anno scorso in aprile ero di umore urfido, ma questa poesiola di Diego Valeri, studiata alle elementari, mi è tornata alla mente quest'anno e mi pare giusto concederle l'onore della pubblicazione, anche se davvero non sono proprio immagini olandesi. E' una poesia che mi piace, tutto qui.
Per sapere la gioia dell’aprile
bisogna, amici, uscir per i sobborghi,
mirare il ciel, le vie dorate, gli orti,
e i colli che traspaiono laggiù.
Prime foglie tremanti su la rama
nuda, o lucenti nella terra bruna!
Si vorrebbe baciarle ad una ad una,
piangendo di dolcezza e di bontà.
Una distesa d’orti. In primo piano:
selvette d’insalata ricciolina,
viali d’aglio, qualche testolina
di fagiolo che spunta a far cucù.
Dietro: tappeti di varia verdura
distesi in simmetria, tende pezzate,
molli trapunte, scure fiocchettate
di verze gialle e cavolfiori blu.
Nello sfondo, robinie che la guazza
ha ingioiellato di puri diamanti,
un filare di pioppi palpitanti…
e il cielo azzurro… La serenità.
Per sapere la gioia dell’aprile
bisogna, amici, uscir per i sobborghi,
mirare il ciel, le vie dorate, gli orti,
e i colli che traspaiono laggiù.
Prime foglie tremanti su la rama
nuda, o lucenti nella terra bruna!
Si vorrebbe baciarle ad una ad una,
piangendo di dolcezza e di bontà.
Una distesa d’orti. In primo piano:
selvette d’insalata ricciolina,
viali d’aglio, qualche testolina
di fagiolo che spunta a far cucù.
Dietro: tappeti di varia verdura
distesi in simmetria, tende pezzate,
molli trapunte, scure fiocchettate
di verze gialle e cavolfiori blu.
Nello sfondo, robinie che la guazza
ha ingioiellato di puri diamanti,
un filare di pioppi palpitanti…
e il cielo azzurro… La serenità.
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