mercoledì 12 marzo 2008

A host of golden daffodils



Non c'e' bisogno di andarsene in giro solitari come una nuvola, come scrive il vecchio William (Wordsworth), per vedere i narcisi... schieramenti, eserciti, file ininterrotte. Lungo le strade, in mezzo alle corsie, nei prati, nei vasi (persino nei miei), sui davanzali, al mercato...
E i narcisi non sono soli: i parchi sono coperti di crochi e bucaneve....
Si sta avvicinando il grande momento dei tulipani. Non vedo l'ora!


I WANDERED LONELY AS A CLOUD

I wandered lonely as a cloud:
That floats on high o'er vales and hills,
When all at once I saw a crowd,
A host of golden daffodils;
Beside the lake, beneath the trees,
Fluttering and dancing in the breeze.

Continuous as the stars
that shine and twinkle on the Milky Way,
They stretched in never-ending line
along the margin of a bay:
Ten thousand saw I at a glance,
tossing their heads in sprightly dance.

The waves beside them danced; but they
Out-did the sparkling waves in glee:
A poet could not but be gay,
in such a jocund company:
I gazed - and gazed - but little thought
what wealth the show to me had brought:

For oft, when on my couch I lie
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye
Which is the bliss of solitude;
And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils.

1 commento:

LadyJack ha detto...

Bella poesia, e poi Wordsworth mi è simpatico.
C'è un romanzo di Jasper Fforde (autore cult in Inghilterra, in Italia conosciuto invece da pochi intimi...), nel quale - in omaggio alla flebile ed insignificante divisione che lì esiste fra realtà e letteratura - un personaggio finisce esattamente dentro questo componimento, che è uno di suoi preferiti:
"Dall'altra parte del Portale della Prosa,Polly si trovò sulla sponda erbosa di un grande lago la cui acqua lambiva delicatamente la riva. Il sole splendeva e nuvolette soffici fluttuavano pigramente per il cielo azzurro. Lungo le rive di una baia si vedevano una miriade di gialli narcisi frementi, che crescevano nella penombra screziata di un boschetto di betulle. Una brezza che portava con sè la dolce fragranza della primavera faceva ondeggiare e danzare i fiori. Tutt'intorno a lei regnava una sensazione di pace e di tranquillità. Il mondo in cui si trovava era incontaminato dalla malvagità degli uomini. Quello era veramente il paradiso.
-E' bellissimo! - disse infine, quando i suoi pensieri riuscirono a dar vita alle parole. - I fiori, i colori, il profumo: è come respirare champagne! "
("The Eyre Affaire", 2001. Trad. di E.Bussolo e D.Gewurz)
Di lì a poco Polly ci incontra anche Wordsworth, nella poesia, in seguito il cattivo ve li imprigiona entrambi...e poi e poi la storia si complica alquanto!